Donzelli: “In quella telefonata falsa Meloni si è comportata da leader vero. Il colpo è andato a vuoto”
“Per gli impostori poteva essere un bel colpo, ma è stato un colpo a salve”. Così il deputato e responsabile organizzazione di FdI, Giovanni Donzelli, ha commentato l’esito della telefonata tra Giorgia Meloni e i due comici russi che si sono spacciati per il presidente della commissione dell’Unione africana Moussa Faki, perché il premier “ha detto le stesse cose che dice in pubblico”. Dunque, nessuna “figuraccia”, ma “una telefonata finta” in cui Meloni si è comportata da “leader vero”.
Donzelli: “In quella telefonata falsa Meloni si è comportata da leader vero”
Intervistato dal Corriere della Sera, Donzelli ha quindi sottolineato che chi oggi punta il dito e grida al vulnus per la credibilità italiana non è nelle condizioni di dare lezioni. “Meloni queste cose le ha sempre dette”, ha ribadito il deputato a proposito delle posizioni espresse dal premier sull’Ucraina nel corso della telefonata. “Altri in telefonate vere si sono dimostrati falsi leader”, ha proseguito, spiegando che “vorrei sentire le telefonate dell’allora premier Conte con la Cina sulla via della Seta che hanno indebolito commercialmente l’Italia”. “M5S, che ha sempre cercato di indebolire la fermezza italiana, ancora una volta sta con la squadra opposta”, ha chiarito Donzelli, sottolineando che “nel Pd ci sono alcuni più istituzionali come il presidente Copasir Guerini e, nonostante il ruolo da leader dell’opposizione, Elly Schlein. Altri invece, pur di attaccare Meloni, abbandonano l’Ucraina e tifano per i russi”.
“Giusto fare verifiche, la falla c’è stata. Ma il colpo è andato a vuoto”
Per Donzelli, comunque, “la falla c’è stata, anche se quegli impostori hanno strumenti particolari: lo avevano già fatto con Merkel, Kamala Harris, Erdogan e altri”. Quanto a Meloni, “come dice Mantovano nel corso della telefonata Giorgia ha avuto sempre più dubbi” e “per come la conosco, credo sia già al lavoro per capire nei dettagli il malfunzionamento e fare in modo che non accada mai più”. Dunque, “è giusto fare verifiche”, anche se “il colpo è andato a vuoto”, tanto più di fronte all’ipotesi che, se anche i due comici non fossero “spie” come pure si è detto, “sicuramente non dispiacciono al Cremlino che è in grande difficoltà sul campo e tenta il recupero con la guerra ibrida”. Ma questo colpo è andato a vuoto. E non averlo trasmesso subito dimostra che anche i russi erano delusi».
Il premierato? “Non limita, ma nobilita il Parlamento”
L’intervista, firmata da Virginia Piccolillo, è poi virata sul tema della riforma del premierato, che arriva oggi in Cdm. “Non limita, ma nobilita il Parlamento”, ha spiegato Donzelli. Le Camere, è il ragionamento del deputato di FdI, “non devono essere il luogo del tradimento” e “la riforma toglie la possibilità di cambiare la maggioranza scelta dagli italiani, per farne altre con chi cambia casacca. Riduce le congiure”. “Serve solo – ha chiarito Donzelli – per ridare peso al ruolo dell’elettore”.