Finalmente la grande mostra su Tolkien. Sangiuliano orgoglioso: la rivendico. E confessa di amare Tom Bombadil
Tolkien, arriva la più grande mostra sull’autore del Signore degli Anelli. Si apre a Roma alla Gnam il prossimo 16 novembre (fino all’11 febbraio). E’ il coronamento di una serie di eventi che in tutto il mondo nel 2023 hanno celebrato i 50 anni dalla morte di J.R.R. Tolkien. Si annuncia tra le più importanti esposizioni mai realizzate al mondo sul professore di Oxford: mira a raccontare l’uomo, l’accademico, l’autore. Senza riduzionismi ideologici e andando oltre diatribe provinciali che tengono banco solo in Italia.
Meloni verrà a visitare la mostra, ma non è stata lei a dare l’input
Così stamattina è stata presentata la grande mostra su Tolkien dai curatori e dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano che l’ha rivendicata come uno dei fiori all’occhiello dell’attività del suo ministero: “E’ stato un atto voluto e dovuto”. E a chi gli chiedeva se c’entrassero i gusti letterari di Giorgia Meloni, il ministro ha risposto: “La presidente del Consiglio è stata informata dopo della mostra, quando era già stata avviata. Verrà a visitarla e io ne sarò onorato”. Insomma, il motivo per fare una mostra su Tolkien è la grandezza di Tolkien. Non sono necessari input politici di sorta. E’ vero che la premier utilizza spesso citazioni tratte da Tolkien. Non ultima, un anno fa, alla festa di FdI a piazza del Popolo, rievocando i tempi della nascita del partito che ha portato al governo della nazione. Una sfida che ha raccontato con una frase tratta dal Signore degli Anelli, quella del nano Gimli davanti alle sfide impossibili. “Certezza di morte, scarse possibilità di riuscita, che cosa stiamo aspettando?”.
Tolkien di tutti e per tutti. Cosa si vedrà alla mostra
Ma Tolkien è di tutti e per tutti. E così la mostra: adatta ai cultori dei mondi tolkieniani ma anche al grande pubblico, ai bambini, agli adulti, a tutti coloro che apprezzano il Tolkien pop e il Tolkien erudito. Alessandro Nicosia, co-curatore, ha fornito i dati che fanno di questa esposizione la più importante mai realizzata su un autore tradotto in tutto il mondo: da un lato l’elenco lunghissimo dei prestatori per cui sarà possibile vedere ben 1300 manufatti esposti. E poi cento opere artistiche ispirate all’opera tolkieniana e ancora 900 edizioni delle opere provenienti da tutto il mondo. Al suo arrivo il visitatore sarà accolto da un filmato della Bbc in cui è lo stesso Tolkien a raccontarsi. Ci saranno le canzoni ispirate al mondo tolkieniano e la proiezione animata delle mappe che lui stesso si dilettava a disegnare. Né potevano mancare i filmati in loop tratti dalla trilogia di Peter Jackson sul Signore degli Anelli.
Tolkien è ormai un classico e non più un autore di genere
Gli altri curatori, Oronzo Cilli e Giuseppe Pezzini, hanno spiegato come ormai Tolkien non sia più considerato un autore di genere ma un classico che in Inghilterra si studia al pari di Dante o Shakespeare. “Negli ultimi anni – ha detto Giuseppe Pezzini, docente a Oxford di letteratura latina – trecento studi sono stati dedicati a Tolkien”. Ed ha elogiato l’approccio laico, plurale e scientifico con cui la mostra è stata organizzata. Oronzo Cilli ha messo l’accento sulla sezione della dedicata all’Italia e alla passione che Tolkien aveva per il nostro Paese, che visitò assieme alla figlia Priscilla nel 1955. Cilli si è anche detto orgoglioso del fatto che la famiglia di Tolkien abbia approvato il modo in cui si è scelto di raccontare lo scrittore, la sua vita e la sua personalità.
Sangiuliano: “Era un conservatore. Antifascista sì ma anche anticomunista”
Il ministro Sangiuliano, nel rivendicare la scelta culturale su Tolkien – dopo Roma la mostra toccherà altre città italiane a cominciare da Napoli – ha parlato di Tolkien come di uno scrittore conservatore, antifascista sì ma anche anticomunista. Che voleva conservare valori, a cominciare da quelli di comunità, di amicizia, di sacralità della vita. Ha anche spiegato di avere molto apprezzato, tra i personaggi tolkieniani, l’ottimismo e la gioia di vivere di Tom Bombadil, il dominus della Vecchia Foresta che incarna la saggezza della natura continuamente da lui celebrata con danze e canti.