
Francia, a processo i 9 fermati per la morte di Thomas. La procura non dà i nomi per evitare rivolte (video)
Non hanno ancora un nome i 9 fermati, alcuni minorenni, accusati dell’uccisione del sedicenne Thomas pugnalato a una festa a Crepol, piccolo comune francese nel dipartimento della Drone. In stato di fermo, oggi compariranno davanti al tribunale di Valenza, che però ha deciso di non rendere ufficiali le generalità dei sospettati del massacro. Lo riferisce Le Figaro che oggi dedica un ampio articolo alla vicenda.
Francia, alla sbarra i 9 sospettati della morte di Thomas
Una scelta di massima cautela? O altro? Si chiede il quotidiano che riporta le dichiarazioni del ministro dell’Interno, Gérard Darmanin. “Questa morte – ha detto – è il segno di un imbarbarimento della Francia”. Intanto è polemica sulla decisione di non diffondere i nomi degli aggressori. Che, secondo un testimone, si sarebbero presentati davanti alla festa al grido di “Vogliamo uccidere tutti i bianchi”. Il giovane liceale Thomas è stato ucciso nella notte tra sabato 18 e domenica 19 novembre in occasione di un raid di ragazzi di quartieri difficili, le banlieu, provenienti da un comune nei pressi di Crepol.
Il raid e gli accoltellamenti selvaggi
Sette sospettati sono stati fermati dalle forze dell’ordine a Tolosa mentre altri due sono stati arrestati nei pressi di Crepol. Tre sospetti sono minori con un età superiore ai 16 anni mentre gli altri sei sono maggiorenni. Il sospettato principale Chaid di 20 anni, che smentisce di essere il responsabile della morte di Thomas.
Il disagio delle banlieu e le bande dei quartieri difficili
Crépol è un piccolo villaggio a poca distanza da Grénoble. Ci vivono circa 500 persone ora finite nell’occhio del ciclone per via del massacro alla festa del ballo di inverno. Quando un gruppo di ragazzi venuti dai quartieri difficili di una città vicina ha aggredito chiunque capitasse a tiro con coltelli e accette da macellaio. Bilancio drammatico: 20 accoltellati, due ancora in prognosi riservata, e un morto: Thomas, colpito al torace e alla gola.
Il massacro di Crépol non sembra esser derubricato a banale e brutale rissa tra giovani. Il gruppo si sarebbe presentato con coltelli. Respinto dalla sicurezza della festa, ha atteso che uscissero man mano i partecipanti per colpire alla cieca. Sul giornale locale Dauphiné, un testimone ha sentito chiaramente la frase: “Siamo qui per accoltellare dei bianchi”.
Lunedì sera la procura parlava di “spedizione pianificata”, il fascicolo aperto è per omicidio e tentato omicidio da parte di una banda organizzata. Ancora da chiarire, almeno ufficialmente, il movente di questo spaventoso attacco. “Questo dramma corrisponde alla sensazione che molti francesi ormai sentono: più nessuno è al riparo”, ha dichiarato Marine Le Pen al settimanale Valeurs Actuelles. Le Pen ha poi parlato di “milizie armate che operano delle razzie” partendo da «banlieue criminogene». «Ormai il razzismo anti bianco colpisce nelle nostre campagne», ha scritto su X Marion Marèchal, vice presidente di Reconquête.
D'autres images de l'attaque de #Crepol pic.twitter.com/ToMjVR8EaE
— Pierre Sautarel (@FrDesouche) November 21, 2023