Il colpo di mano del Gup su Delmastro: lo rinvia a giudizio anche se l’accusa aveva chiesto il proscioglimento

29 Nov 2023 16:14 - di Sveva Ferri
delmastro

Il sottosegretario Andrea Delmastro è stato rinviato a giudizio per l’ipotesi di violazione del segreto d’ufficio in relazione al caso Cospito. La decisione è stata assunta dal Gup Maddalena Cipriani, rigettando la richiesta di proscioglimento del pm Paolo Ielo. Il fatto che il giudice non accolga la richiesta della pubblica accusa rappresenta una circostanza piuttosto inusuale nelle aule di giustizia italiane, tanto da essere considerata da chi si occupa di diritto poco più di una “ipotesi di scuola”. Ma, a quanto pare, non lo è quando c’è di mezzo Delmastro.

L’avvocato Valentino: “Confidavamo nel non luogo a procedere, c’erano tutti i presupposti”

Per il sottosegretario, infatti, è la seconda volta che succede. La stessa udienza preliminare di oggi, infatti, è figlia di un meccanismo identico: a luglio, quando si aprì il caso, la Procura di Roma chiese l’archiviazione, ritenendo che non vi fossero gli elementi per un processo; il gip Emanuela Attura dispose invece l’imputazione coatta, una procedura se si vuole persino più inconsueta di quella odierna. Non stupisce dunque che il legale di Delmastro, l’avvocato Giuseppe Valentino, abbia commentato con un laconico “confidavamo in una decisione diversa, perché c’erano tutti i presupposti per una sentenza di non luogo a procedere”. Il processo a Delmastro, presente oggi in aula a piazzale Clodio, è stato fissato per il 12 marzo.

Da cosa scaturisce il rinvio a giudizio di Delmastro

L’inchiesta nei confronti del sottosegretario scaturisce da una denuncia presentata dal deputato di Avs, Angelo Bonelli, in relazione all’intervento del deputato di FdI, Giovanni Donzelli, sulla vicenda di Alfredo Cospito. In quell’intervento Donzelli diede conto delle conversazioni in carcere tra l’anarchico e un esponente della ‘ndrangheta e uno della camorra intorno al 41 bis e alle azioni che si potevano intraprendere per dare una spallata al carcere duro. Una conversazione, è bene ricordarlo, che si consumava mentre le piazze erano percorse dalle manifestazioni anarchiche proprio a sostegno di Cospito e contro il 41 bis. Ma per la sinistra, che in quei giorni vide anche alcuni suoi esponenti fare visita a Cospito (per inciso hanno tentato, senza riuscirci, di costituirsi parte civile contro Delmastro), il problema non erano né le manifestazioni né la conversazione, ma che Donzelli ne avesse parlato in un’Aula parlamentare. Dopo che Delmastro gliele aveva riferite violando, è il teorema accusatorio, il segreto d’ufficio.

A pensar male si fa peccato, ma…

Si tratta di una vicenda che politicamente si commenta da sé, dalle reazioni all’intervento di Donzelli alla denuncia di Bonelli, secondo il quale ora Delmastro per il solo rinvio a giudizio dovrebbe dimettersi. Quanto alle sue evoluzioni giudiziarie, non si può non pensare alla preoccupazione manifestata appena due giorni fa dal ministro Guido Crosetto per possibili attacchi giudiziari al governo da qui alle europee. Neanche il tempo di far posare il polverone sulle sue parole che i fatti sembrano andare giusto in quella direzione. Tanto più che il 12 marzo capita proprio nel pieno della campagna elettorale per Bruxelles…

 

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