Il film della Cortellesi bocciato da Franceschini, non da Sangiuliano. Autogol di “Repubblica”

24 Nov 2023 11:23 - di Adriana De Conto
Sangiuliano Cortellesi Franceschini

Figuraccia di Repubblica. Prova a fare di nuovo sciacallaggio sulla violenza sulle donne accusando, stavolta, il ministro Sangiuliano di non aver finanziato il film della Cortellesi, “C’è ancora domani. Errore: è stato l’ex ministro Franceschini a dichiararlo “di scarso valore”, mentre spendeva 750 milioni di euro del fondo cinema per finanziare i soliti circuiti e i soliti film che solitamente fanno flop al botteghino. Il quotidiano diretto da Molinari lascia intendere – secondo la costruzione della prima pagina del 24 ottobre – che la “bocciatura” sia frutto del governo attuale; immediatamente ascrivibile a una decisione del titolare del dicastero della Cultura, Gennaro Sangiuliano.

“Piccola” omissione di “Repubblica”: fu Franceschini a non finanziare il film di Cortellesi

Altro cortocircuito costruito ad arte e sconfessato in poco tempo. Il titolo di Repubblica: “Il rumore delle donne” si riferisce alla manifestazione in onore e in memoria del Giulia Cecchettin. Segue un “occhiello” sui termini dell’iniziativa romana contro la violenza maschile. E poi un “catenaccio” a carattere maggiore dell’occhiello che recita così: “Scarso valore”: così il governo negò i fondi al film di Cortellesi”. Evidente il collegamento che si vuole creare tra la condanna della violenza sulle donne e la “insensibilità” che ha dimostrato un fantomatico “governo”, non meglio aggettivato, che induce a credere sia quello attuale. E invece è il caso di ripristinare la verità dei fatti. Bastano due date.

Il Mic: “La bocciatura del film risale al 12 ottobre 2022. Sangiuliano non era ministro”

La decisione della Commissione che ha bocciato il film di Paola Cortellesi porta la data del 12 ottobre 2022. Il Ministro della Cultura allora in carica, che ha nominato la Commissione, non era Gennaro Sangiuliano che ha giurato da Ministro il 22 ottobre 2022″. Entra immediatamente in campo con una nota l’ufficio stampa del ministero della Cultura, che aggiunge: Le date, dunque, non mentono. La bocciatura di questo film di grande successo, diventato il simbolo della lotta delle donne contro la violenza di genere, non è imputabile a un organismo nominato dal Ministro Sangiuliano. Né è avvenuto in data in cui lui era Ministro”. 

Schiaffo di Sangiuliano a Franceschini: “Se fosse dipeso da me il film di Cortellesi in cima alla lista”

“Spiace, infine  – prosegue la nota– che questa polemica sia inserita nel discorso più generale legato a questo importante tema. Il Ministero della Cultura è in prima fila, con le sue nuove attività presentate qualche giorno fa insieme ai Ministri Giuseppe Valditara ed Eugenia Roccella, per promuovere una cultura del rispetto e dell’educazione”. Quindi interviene lo stesso ministro Sangiuliano a sconfessare la palese opera di informazione omissiva e a bacchettare il suo predecessore Franceschini: “Il film di Paola Cortellesi è molto bello, consiglio di vederlo. Se fosse dipeso da me, sarebbe stato in cima alla lista delle opere finanziate. Questo conferma il lavoro con cui stiamo riformando l’intero sistema. Per fortuna che, a breve, nel pieno rispetto della normativa, ci sarà una nuova commissione”. Sono le parole del ministro Sangiuliano.

Strumentalizzazione di una tragedia

Sia Repubblica sia i siti che si sono tuffati sulla notizia in chiave di critica antigovernativa non hanno minimamente specificato la genesi della questione: parlando in generale di “Ministero della Cultura” e in generale di “commissione”. Chi legge non può non pensare che ci si riferisca all’esecutivo in carica: “La questione ha sollevato dubbi sulla capacità di valutazioni delle commissioni ministeriali chiamate a erogare contributi selettivi- leggiamo nell’articolo all’interno- . I tecnici della Cultura, nel 2022, hanno bocciato un film alto e popolare”.  Scrivere “2022” non vuol dire niente, lascia molti margini di ambiguità: dal 22 ottobre di quell’anno cambia l’esecutivo. Un lettore medio, che non sia attentissimo a ricostruire date e circostanze, penserebbe subito a una mancanza dell’attuale governo di centrodestra. E questo è infatti  il mood del quotidiano. A cui si aggiunge lo “sciacallaggio” di collegare il film sulle donne della Cortellesi alla violenza sulla povera Giulia Cecchettin.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *