Il Papa e il narcisismo: un “male” che isola e che a volte fa più danni perfino della guerra

2 Nov 2023 11:40 - di Alfredo Antoniozzi *

L’intervista del Papa al Tg1 ha offerto spunti ovviamente interessanti, come è costume del Pontefice, che ha un approccio mediatico molto diretto. Il Santo Padre ha evidenziato la sofferenza dei cattolici per le guerre che imperversano, rinnovando il suo interventismo che non si affievolisce mai e che è segno di una grande vitalità.
Ha anche affrontato con coraggio la questione della pedofilia nella Chiesa, riconoscendo a Benedetto XVI il grande merito di avere iniziato un percorso di bonifica e di chiarezza per qualcosa che non è tollerabile in generale e ancora di più nella casa di Cristo.
Ma forse il messaggio più importante lo ha dato nel ricordare in maniera subliminale i danni provocati dal narcisismo, che è un male assoluto per la nostra civiltà.
Il trionfo dell’ego che supera le barriere della comunità è un aspetto su cui la politica dovrebbe confrontarsi con più consapevolezza.
Grandi autori come Giuseppe Nicolò e Antonio Semerari, della scuola cognitiva italiana, ma anche Francesco Mancini, hanno messo in evidenza i danni che l’esaltazione del Sé produce nella collettività.
Danni che si riflettono nella mancanza di empatia verso gli altri che dovrebbe caratterizzare ogni impegno politico.
Papa Francesco è consapevole che le difficoltà attuali non risparmiano la Chiesa e che il messaggio cristiano, fatto di tolleranza, rispetto, comprensione e solidarietà, deve penetrare ancora meglio nelle coscienze.
Non solo per costruire una pace duratura in ogni latitudine ma per realizzare quella condivisione valoriale che è essenziale per contrastare le disuguaglianze sociali.
Le costellazioni individualiste non producono condivisione. Le idee, nella loro differenza, sono un antidoto efficace per contemperare la società liberale e cioè il rispetto di qualsiasi persona e qualsiasi comunità. È lo stesso Papa che ebbe a dire come nessuno possa giustificare una guerra in nome di Dio. Come cattolico laico che riconosce il valore delle differenze ritengo indispensabile raccogliere quel messaggio e rilanciarlo come testimonianza di civiltà e di disponibilità all’ascolto . Combattendo ogni ipertrofia dell’ego , male assoluto del nostro tempo.
* vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera

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