Il vertice di Riad si schiera contro Israele. Dossier sull’arsenale di Hamas: “Armati fino ai denti”

11 Nov 2023 19:19 - di Laura Ferrari
Hamas, summit Riad

I leader del vertice straordinario congiunto arabo-islamico, che si è tenuto sabato a Riad, hanno ribadito le richieste di cessate il fuoco tra Israele e Hamas, nelle stesse ore in cui la situazione umanitaria a Gaza peggiora.

La dichiarazione finale del vertice di Riad ha sottolineato l’importanza “dell’unità di Gaza e della Cisgiordania come territorio dello Stato palestinese”, con Gerusalemme Est come capitale. Inoltre, è stato chiesto al Consiglio di sicurezza dell’Onu di adottare “una risoluzione decisiva e vincolante” per porre fine all'”aggressione” israeliana nella Striscia. Non farlo, si aggiunge, “incoraggia Israele a continuare la sua brutale aggressione che uccide persone innocenti e riduce Gaza in rovina”. Anche il presidente iraniano Ebrahim Raisi era presente nella capitale saudita per il vertice, segnando il primo viaggio di un leader iraniano in Arabia Saudita in undici anni, dopo che i due Paesi hanno ristabilito le relazioni diplomatiche a marzo. Raisi ha detto che i partecipanti si erano riuniti lì a nome del mondo islamico per “salvare i palestinesi”.

“Dimenticate i palestinesi con pietre e molotov, ora usano armi sofisticate”

“Missili anticarro – particolarmente letali – ma anche missili a guida laser, lanciagranate con propulsione a spalla, fucili da cecchino di ultima generazione, parapendii, lanciarazzi, bombe magnetiche, droni da attacco, mini sottomarini, mine da terra, razzi a lunga gittata in grado di colpire Haifa, a nord, Eilat, a sud, dalla Striscia: sono le armi nell’arsenale di Hamas che, come ha riassunto un analista citato dal Washington Post, “è riuscita ad armarsi fino ai denti”. È lontano il tempo dell’Intifada, in cui contro Israele i palestinesi usavano sassi e molotov. Molte delle armi a disposizione dell’organizzazione sono state portate nella Striscia attraverso tunnel e via mare negli ultimi dieci anni, sono i resti delle guerre in Iraq, Siria, Libia, Sudan, e anche prodotti provenienti dall’Iran e dalla Corea del Nord. Altre armi sono state assemblate con sempre maggiore capacità all’interno della Striscia, in officine nei tunnel sotterranei. Le forze militari di Hamas, circa 30mila uomini, sono così bene armati e bene addestrati che le sue brigate assomigliano “forze regolari”, come ha spiegato Michael Milshtein, ex responsabile del dipartimento palestinese delle forze israeliane e analista al Dayan Center dell’Università di Tel Aviv.

“Hamas ha un cocktail di armi straniere che può impensierire chiunque”

“Non c’è nulla di nuovo o sorprendente nelle armi. La sorpresa maggiore è la loro quantità”. L’ex ufficiale dell’intelligence israeliana, Avi Melamed e fondatore dell’Inside the Middle East Institute, conferma che il “nemico è armato in modo massiccio. Non stiamo parlando di ragazzini che scorazzano armati di una pistola”. Missili anti carro dispiegati da Hamas includono il nordcoreano Bulsae-2, copia del sovietico Fagot, Rpg-7 di origine russa così come la versione nordcoreana F-7, missili del tipo russo Kornet e Konkurs, l’iraniano Raad, una versione del sovietico Malyutka.

“Un cocktail di armi straniere che può complicare la vita anche nell’esercito più tecnologico in uno scenario di combattimento urbano. E più le forze israeliane penetrano a Gaza, più i missili anticarro saranno usati”, ha spiegato Behnam Ben Taleblu, della Foundation for Defense of Democracies di Washington. Infine, se nel 1967 Israele è riuscito a sconfiggere l’Egitto in sei giorni con tre divisioni. Ora, con la stessa forza, dopo un mese a Gaza i risultati sono ben diversi.

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