In Olanda vince la destra di Wilders, debacle Timmermans. Ecr: l’effetto Schlein si abbatte pure sui Paesi Bassi
A urne chiuse, l’Olanda conferma pronostici ed exit poll: la nuova era del dopo Mark Rutte nei Paesi Bassi si apre nel segno di Geert Wilders. la sinistra olandese esce dalla sfida elettorale con le ossa rotte: il leader conservatore ha convinto la maggioranza degli elettori. La sua linea dura sul fronte migratorio e il puntare sul rilancio di tradizioni culturali autoctone hanno fatto la differenza e, se i risultati saranno definitivamente confermati, sarà lui l’ago della bilancia per dare vita a una coalizione marcatamente di destra dopo lunghi anni passati all’opposizione.
Elezioni in Olanda, previsioni e exit poll confermati: vince Wilders, sonora sconfitta per Timmermans
Dopo una campagna elettorale senza esclusione di colpi, che ha visto al centro del dibattito politico i temi più caldi dello scacchiere internazionale – migrazione, clima e crisi abitativa – gli oltre 13 milioni di olandesi aventi diritto di voto si sono mobilitati per eleggere il successore di Mark Rutte. Pertanto, stando ai dati fin qui raccolti, raddoppiando il bottino dei 17 seggi ottenuti alle politiche del 2021, il Pvv di Wilders si aggiudicherebbe 35 dei 150 seggi in palio nella Camera Bassa degli Stati Generali d’Olanda, l’unica a suffragio universale.
Il successore di Rutte acclamato a furor di popolo
E ancora. Come riferisce il sito dell’Ansa sui risultati elettorali al vaglio per le elezioni in Olanda, al ticket Laburisti-Verdi guidati dall’ex vicepresidente della Commissione europea, Frans Timmermans, andrebbero invece 26 seggi (contro i rispettivi 9 e 8 ottenuti correndo separatamente all’ultima tornata). Sul terzo gradino del podio, invece, la leader di origini curde Dilan Yesilgoz, considerata l’erede di Rutte e ferma a 23 seggi (11 in meno rispetto a quanto fatto nel 2021 dal suo predecessore). Più staccato a 20 seggi il Nuovo contratto sociale (Nsc) fondato soltanto ad agosto dall’outsider cristiano-democratico Pieter Omtzigt.
Olanda, Fidanza (Ecr): «Dopo l’Argentina, l’effetto Schlein si abbatte sulle elezioni olandesi»
«Il Pvv è il partito più grande», ha esultato il leader della destra olandese, chiarendo che la sua formazione «non può più essere ignorata» e rilanciando tra soddisfazione e determinazione: «Governeremo». E intanto, cominciano ad arrivare le prime reazioni al risultato elettorale olandese. «Dopo l’Argentina, l’effetto Schlein si abbatte sulle elezioni olandesi. Anche in questo caso non è bastato l’accorato endorsement della segretaria dem per evitare all’ex commissario Ue alle eurofollie green Frans Timmermans, e al suo listone rosso-verde, una sonora sconfitta», ha commentato il capodelegazione di Fratelli d’Italia-Ecr al Parlamento europeo, Carlo Fidanza.
Procaccini (Ecr): «Bocciato in Olanda Timmermans non torni a Bruxelles…»
«Al contrario, pur in un quadro estremamente frammentato, c’è stata una netta affermazione delle forze di centrodestra e di destra. Ora, nel rispetto delle diverse sensibilità che hanno portato alle contrapposizioni del recente passato, l’auspicio è che si possa costruire anche in Olanda una stagione di buon governo e di libertà con una forte e ampia coalizione di destra-centro, senza preclusioni di sorta. Una transizione ecologica a misura di imprese e agricoltura. E un rinnovato impegno per la difesa dei confini esterni dall’immigrazione irregolare, come già avviato con il sostegno del premier Rutte all’accordo Ue-Tunisia voluto da Giorgia Meloni, potranno essere terreni di incontro fertili con il Governo italiano. Buon lavoro a chi dovrà tentare di costruire questa nuova prospettiva».
Il peso di un «ambientalismo ideologico sulla severa bocciatura dell’alleanza Verdi-Laburisti»
E sulla nuova era del dopo Mark Rutte nei Paesi Bassi ha commentato poco fa anche il co-presidente del gruppo Ecr al Parlamento Ue, Nicola Procaccini, di Fratelli d’Italia, asserendo: «L’esito delle elezioni olandesi indica un forte spostamento dei consensi a destra, area a cui appartengono tre dei quattro partiti più votati. E una severa bocciatura dell’alleanza Verdi-Laburisti guidata da Frans Timmermans. Cioè dalla figura politica che negli ultimi anni ha appestato l’Europa con il suo fanatismo ambientalista. Respinto anche in patria, mi auguro che ora gli olandesi non vogliano rispedirci l’ex vicepresidente della Commissione Ue a Bruxelles», ha affermato Procaccini.
Sinistre sconfessate in Europa: l’ultimo atto con le elezioni in Olanda
Quindi, rilanciando importanza e significato dell’esito delle urne in Olanda, e i suoi riflessi internazionali, Procaccini ha poi aggiunto: «Anche dall’Olanda arriva un chiaro segnale: l’Europa sta finalmente andando da un’altra parte rispetto al super Stato verso cui tendono, invece, le politiche impostate dalle sinistre in questi anni a Bruxelles. Le singole nazioni e i loro cittadini vogliono essere considerati. E il voto degli olandesi ci dice che le caratteristiche e le esigenze delle nazioni devono poter contare, se si vuole costruire una Europa migliore e più forte. Tutto il contrario di quanto avvenuto fino ad oggi nella Ue, in cui hanno prevalso politiche senza visione, come nel caso del green deal».
Procaccini sulla «costruzione di un Europa più forte»
«Un ambientalismo ideologico che porta proprio la firma di Timmermans – prosegue Procaccini – e che sta ora costringendo le istituzioni Ue a una frenetica rincorsa per mitigare gli effetti di provvedimenti privi di concretezza e devastanti per gli equilibri economici e sociali della Ue. La correzione in corsa della normativa sugli imballaggi è solo l’ultimo degli esempi. Il resto lo faremo tra pochi mesi, nella prossima legislatura, in cui si spera che l’asse politico della Ue sia spostato verso destra rispetto all’attuale assetto».