Israele, bombe sul campo profughi: “Un covo di Hamas. Lì si nascondeva una delle menti del massacro del 7 ottobre”
Sull’attacco al campo profughi di Jabaliya Israele si difende e rivendica di aver colpito con il raid infrastrutture terroristiche di Hamas e di aver ucciso Ibrahim Bihari, comandante del battaglione di Hamas Jabaliya centrale: uno dei leader del massacro del 7 ottobre. «Un ampio numero di terroristi» è stato ucciso assieme a Bihari, rendono noto le forze di Difesa Israeliane (Idf), dopo le bombe sganciate sull’insediamento nel nord della Striscia di Gaza, che hanno provocato decine di morti. Allora vediamo chi era questo capo di Hamas, considerato una delle menti delle stragi nei kibbutz, nella mattanza al rave nel deserto, nel rastrellamento strada per strada, casa per casa, di militari e civili israeliani, rapiti, torturati e tuttora nelle mani di miliziani palestinesi e jhadisti.
Idf: «A Jabalya ucciso uno dei capi di Hamas, tra i responsabili dell’attacco del 7 ottobre»
Intanto, bisognerà cominciare col riferire quanto precisato da un portavoce militare delle forze di difesa israeliane che, nel day after l’attacco al capo profughi di Jabalaya, ha spiegato: «Forze combinate hanno colpito numerosi obiettivi in tutta la Striscia, inclusi centri di comando operativi e cellule terroristiche di Hamas». Una caccia serrata, quella dell’Idf, condotta «sulla base di informazioni di intelligence dell’Isa (Israel Security authority)» che hanno portato all’individuazione e all’uccisione di Ibrahim Bihari, comandante del battaglione di Hamas Jabaliya centrale. Bihari era uno dei leader responsabili di aver inviato terroristi Nukbha in Israele per compiere il sanguinoso attacco del 7 ottobre.
Ecco chi era Ibrahim Bihari, uno dei capi di Hamas
Una delle menti di quel massacro, insomma. E uno dei capi che supervisionava tutte le operazioni militari nel nord della Striscia di Gaza da quando vi sono entrate le Idf. Era anche responsabile di aver inviato i terroristi che realizzarono l’attacco terroristico al porto di Ashdod nel 2014 in cui furono assassinati 13 israeliani. Oltre ad aver diretto il fuoco dei razzi contro Israele. E ad aver portato avanti numerosi attacchi alle Idf negli ultimi vent’anni», riferiscono le Idf.
Nel mirino: centri di comando operativi e cellule terroristiche di Hamas
«La sua eliminazione – si legge in una nota diffusa dalle forze di Difesa israeliane – è stata condotta nell’ambito di un raid su vasta scala contro terroristi e infrastrutture terroristiche del battaglione Jabaliya centrale, che aveva preso il controllo di diversi edifici civili a Gaza. L’attacco ha danneggiato il comando e il controllo di Hamas nell’area. Così come la sua capacità di condurre attività militari contro i soldati delle Idf operanti nella Striscia di Gaza». «Come risultato del raid, un largo numero di terroristi che erano con Bihari sono stati uccisi. E strutture terroristiche sotterranee sotto gli edifici sono crollate dopo l’attacco», concludono le Idf. Rinnovando contestualmente «l’appello rivolto ai residenti dell’area di trasferirsi a sud per la loro sicurezza».
Si intensificano gli scontri: l’esercito israeliano sta «colpendo ovunque»
Intanto, si intensificano attacchi, scontri e combattimenti a Gaza, dove l’esercito israeliano sta «colpendo ovunque». Le forze di Tel Aviv sono entrate anche nella zona nord-occidentale. Hanno occupato l’autostrada principale «mentre cercano di separare il nord dal sud», e Gaza City è assediata. «Combatteremo nelle strade, nei tunnel, ovunque sia necessario. Elimineremo l’abominevole nemico che fronteggiamo», ha assicurato il comandante del fronte sud di Israele Yaron Finkelman parlando ai soldati. Militari ai quali ha chiesto: «Colpite il nemico, ancora e ancora»…