Israele denuncia: c’erano fotoreporter al seguito di Hamas il 7 ottobre. Sapevano in anticipo delle stragi?

10 Nov 2023 8:05 - di Laura Ferrari
Hamas

Il direttore dell’ufficio stampa del governo israeliano, Nitzan Chen, ha chiesto spiegazioni ai capi ufficio di Associated press, Reuters, Cnn e New York Times sugli inquietanti risultati del rapporto dalla ong israeliana Honest Reporting che parla del coinvolgimento di fotografi negli attacchi di Hamas del 7 ottobre. Un coinvolgimento, si afferma, “che supera ogni linea rossa, professionale e morale”.

Le testate internazionali prendono le distanze, ma le foto sollevano interrogativi

Tuttavia le testate internazionali per le quali i reporter lavorano – Reuters, AP, CNN e New York Times – hanno negato di essere state in alcun modo a conoscenza degli attacchi.  Un coinvolgimento, si afferma, “che supera ogni linea rossa, professionale e morale”. “Quattro fotografi che lavorano per questi network hanno documentato gli orrori perpetrati dai terroristi di Hamas dopo aver sfondato la barriera di confine con Israele. Hanno filmato l’uccisione di civili, l’abuso di corpi e il rapimento di uomini e donne”, dice l’ufficio stampa del governo israeliano.

Il sito filo-israeliano Honest Reporting sostiene infatti che la presenza dei fotografi potrebbe essere stata “parte del piano”. Reuters, AP, CNN e New York Times hanno negato qualsiasi coinvolgimento, affermando che non erano stati presi accordi in anticipo con nessuno dei giornalisti per fornire foto. “Nessuno staff dell’AP era al confine al momento degli attacchi, né alcun membro dello staff dell’AP ha mai attraversato il confine”, si legge nella dichiarazione dell’agenzia. “Quando accettiamo foto freelance, facciamo grandi passi per verificare l’autenticità delle immagini e che mostrino ciò che viene dichiarato”. L’agenzia ha anche precisato che non sta più lavorando con uno dei giornalisti, Hassan Eslaiah.

Cnn, Ap, Reuters, Nyt: chi c’era al seguito di Hamas quel 7 ottobre

Dal materiale raccolto da Honest Reporting, proprio Hassan Eslaiah è entrato in Israele il giorno dell’attacco, ha scattato foto di un carro armato israeliano in fiamme e poi ha fotografato i miliziani che entravano nel Kibbutz Kfar Azza. Honest Reporting ha ottenuto gli screenshot di alcuni post di Eslaiah su X, ora rimossi, in cui si fotografava in piedi davanti a un carro armato israeliano. Non indossava né un giubbotto stampa né un casco.

Inoltre, è emersa una foto che mostra Eslaiah baciato dal leader di Hamas Yahya Sinwar. “È concepibile supporre che dei ‘giornalisti’ siano comparsi casualmente al confine la mattina presto senza previo coordinamento con i terroristi? Oppure facevano parte del piano?”, si chiedeva House Reporting, “anche se non conoscevano i dettagli esatti di ciò che sarebbe successo, una volta che si è svolto non si sono resi conto che stavano varcando un confine? E se sì, hanno avvisato le agenzie di stampa? Senza dubbio era necessaria una sorta di comunicazione, prima, dopo o durante l’attacco, per poter pubblicare le foto”.

La CNN ha anche detto che sospenderà i suoi legami con Eslaiah. La rete ha aggiunto di non essere stata preventivamente a conoscenza degli attacchi. Il New York Times ha invece descritto le accuse come “false e oltraggiose”. E ha aggiunto: “È sconsiderato fare tali accuse, mettendo a rischio i nostri giornalisti sul campo in Israele e Gaza”, si legge in una nota. “Il Times ha ampiamente coperto gli attacchi del 7 ottobre e la guerra con equità, imparzialità e una costante comprensione delle complessità del conflitto”. Ha difeso anche un altro giornalista, Yousef Massoud, che ha affermato che non lavorava per il giornale quel giorno, ma che “da allora ha svolto un lavoro importante per noi”. Reuters ha negato di essere a conoscenza dell’attacco o di aver “incorporato giornalisti con Hamas” il 7 ottobre.

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