Istat, più occupazione e meno inattivi: senza il reddito di cittadinanza il lavoro vola
Continua a cresce l’occupazione in Italia, dove a settembre si sono registrati 512mila occupati in più rispetto al 2022: lo comunica l’Istat, che conferma come la crescita si registri anche su base trimestrale e mensile. E mentre cresce il numero dei dipendenti permanenti e degli autonomi, diminuisce quello dei dipendenti a termine. Di contro diminuiscono sia il numero delle persone in cerca di lavoro, che sono 101mila in meno, pari a -5,1%, sia il numero degli inattivi tra i 15 e i 64 anni, pari a meno 459mila, il 3,6%.
I dati Istat: più occupazione e meno inattivi
L’aumento su base annua coinvolge uomini, donne e tutte le classi d’età, ad eccezione dei 35-49enni per effetto della dinamica demografica negativa: il tasso di occupazione, che nel complesso è in aumento di 1,4 punti percentuali, spiega l’Istat, sale anche in questa classe di età (+0,6 punti) perché la diminuzione del numero di occupati 35-49enni è meno marcata di quella della corrispondente popolazione complessiva.
In un anno 512mila occupati in più
Rispetto al mese precedente i dati parlano di un aumento degli occupati e dei disoccupati, dunque di quanti cercano lavoro, con ogni probabilità, benché l’Istat non lo specifichi, per effetto della riforma del reddito di cittadinanza. Non a caso, diminuiscono gli inattivi. A settembre 2023 l’occupazione cresce di 42mila unità rispetto al mese precedente, tra i dipendenti permanenti e tra gli autonomi. L’aumento dell’occupazione (+0,2%, pari a +42mila unità) è sintesi della crescita osservata tra gli uomini, i dipendenti permanenti, gli autonomi, gli under35 e tra chi ha almeno 50 anni, da un lato, e del calo registrato tra le donne, i dipendenti a termine e tra i 35-49enni, dall’altro. Il tasso di occupazione sale al 61,7% (+0,1 punti). La crescita del numero di persone in cerca di lavoro (+1,9%, pari a +35mila unità) coinvolge le donne e riguarda tutte le classi d’età. Il tasso di disoccupazione totale sale al 7,4% (+0,1 punti), quello giovanile, pari al 21,9%, scende di 0,1 punti. Il calo del numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,7%, pari a -92mila unità) si registra tra uomini e donne e per tutte le classi d’età. Il tasso di inattività scende al 33,2% (-0,2 punti).
La crescita dell’occupazione su base mensile e trimestrale
Complessivamente su base mensile, il tasso di occupazione e quello di disoccupazione salgono rispettivamente al 61,7% e al 7,4%, mentre scende al 33,2% il tasso di inattività. Confrontando, poi, il terzo trimestre 2023 con il secondo, si registra un aumento del livello di occupazione pari allo 0,3%, per un totale di 80mila occupati. La crescita dell’occupazione, osservata nel confronto trimestrale, si associa alla diminuzione delle persone in cerca di lavoro (-1,9%, pari a -36mila unità) e degli inattivi (-0,5%, pari a -63mila unità).
Cresce il numero di dipendenti permanenti, diminuiscono quelli a termine
Attualmente, riferisce ancora l’Istat, il numero degli occupati si attesta a 23milioni 656mila e registra, rispetto a settembre dello scorso anno, un aumento di 443mila dipendenti permanenti e di 115 mila autonomi; il numero dei dipendenti a termine risulta invece inferiore di 47mila unità.