La rivoluzione del bancomat: nei piccoli centri si potrà prelevare nei negozi col Pos
Nei piccoli Comuni e nelle aree svantaggiate i negozi potranno svolgere la funzione di bancomat. La novità è stata inserita dal governo nella manovra, come risposta alla sempre maggiore contrazione dei servizi nei centri meno popolati, che inevitabilmente penalizza soprattutto anziani e fragili. In pratica, i cittadini potranno recarsi in farmacia, dal tabaccaio, al supermercato o in qualsiasi negozio di prossimità che si renda disponibile a offrire il servizio e ricevere i contanti in cambio della transazione con il Pos. Il tetto massimo del prelievo sarà di 250 euro al giorno, come già avviene quando si preleva dallo sportello di un istituto diverso dal proprio.
Negli ultimi 10 anni tagliato il 30% degli sportelli bancari
La rivoluzione dei prelievi prende le mosse dai dati: negli ultimi 10 anni gli sportelli bancari e i relativi bancomat sono stati tagliati del 30% e a farne le spese sono stati soprattutto i piccoli comuni e le aree svantaggiate. La relazione illustrativa che accompagna il provvedimento spiega che ”nel mercato dei servizi di pagamento si osserva interesse per l’offerta di servizi di prelievo di contante tramite il convenzionamento di esercizi commerciali diffusi sul territorio (tabaccai, edicole, farmacie, supermercati e altri punti vendita della grande distribuzione organizzata)” e che la soglia al prelievo potrà ”garantire un facile e pronto accesso al prelievo di un quantitativo di contanti tale da essere coerente con un uso fisiologico dello stesso”. La misura, poi, ”avrebbe effetti positivi accrescendo le opportunità di accesso al contante, in controtendenza rispetto alla contrazione osservata nel numero degli sportelli bancari tradizionali presenti sul territorio”.
I negozi per sostituire i bancomat: l’analisi dei benefici
Tra le ragioni che hanno portato il governo a inserire nella manovra la misura ci sarebbero anche gli attesi “effetti positivi in termini di inclusione finanziaria nel senso di accrescere l’incentivo a detenere conti di pagamento e i connessi strumenti, con un incremento potenziale del numero dei soggetti bancarizzati“. Inoltre la fruizione di questi nuovi servizi “è sostenuta e facilitata dalla crescente diffusione di conti e di strumenti di pagamento elettronici (in particolare carte di pagamento fisiche o virtuali)”. La norma, poi, avrebbe effetti positivi anche per gli esercizi di prossimità, perché limiterebbe ”i rischi” legati alla sicurezza delle attività che avrebbero l’esigenza di ”detenere scorte per finalità transattive, con conseguente riduzione delle giacenze presso gli esercizi”. In questa prospettiva, dunque, ”l’ampliamento della rete di distribuzione del contante accrescerebbe l’efficienza e la sicurezza nel suo utilizzo”.