La Spagna ribolle contro Sanchez, ma Gentiloni applaude. Procaccini: una vergogna per l’Europa

11 Nov 2023 10:18 - di Sveva Ferri
sanchez

Poco importano le rivolte nelle piazze e che la Commissione Ue abbia espresso “grave preoccupazione” per quello che sta avvenendo in Spagna: al congresso dei socialisti spagnoli a Malaga, il commissario Paolo Gentiloni ha espresso “pieno appoggio” alle spregiudicate manovre di Pedro Sanchez per restare al governo, nonostante il voto popolare abbia premiato i popolari di Alberto Nunez Feijoo. “Quello che sta facendo Pedro Sanchez per creare una nuova coalizione è coerente – ha detto l’esponente Pd – con il modello democratico europeo”. Affermazioni “sconcertanti”, ha commentato l’eurodeputato di FdI e co-presidente del gruppo Ecr, Nicola Procacciani, ricordando la posizione ufficiale espressa dalla Commissione e sottolineando la portata di quello che Sanchez è disposto a sacrificare pur di ottenere il mandato.

Procaccini: “Da Gentiloni parole sconcertanti: smentiscono la stessa Commissione di cui fa parte”

“Gentiloni smentisce la stessa Commissione Ue di cui fa parte”, ha affermato Procaccini, spiegando che “la Commissione Ue, ieri in una nota ufficiale firmata dal commissario alla giustizia, Didier Reynders, ha espresso ‘grave preoccupazione’ per la legge sull’amnistia ai promotori del referendum per la secessione della Catalogna, che sarebbe alla base del patto di governo tra Sanchez e il leader della formazione secessionista Junts per Catalunya, Carles Puigdemont“. “Giova ricordare – ha proseguito il co-presidente dell’Ecr – che su coloro che sono accusati per la dichiarazione unilaterale di indipendenza della Catalogna, grava un mandato di arresto europeo spiccato dallo stesso governo Sanchez”.

La “grave preoccupazione” dell’Ue per l’amnistia agli indipendentisti

“L’amnistia in favore di chi promosse il referendum sull’indipendenza della Catalogna nel 2017, già allora giudicato illegale dalla Commissione europea – ha quindi sottolineato Procaccini – significa non solo sacrificare l’unità della Spagna per le ambizioni politiche dei socialisti ma, come denunciato in un documento dal Consiglio generale della magistratura spagnola, significa degradare e trasformare lo Stato di diritto in merce di scambio”.

Le proteste in Spagna contro le manovre di Sanchez

Le scelte compiute da Sanchez in relazione all’amnistia, che giovedì hanno portato alla firma del patto con gli indipendentisti, hanno scatenato una dura reazione popolare in Spagna, con proteste protratte per giorni e migliaia di persone in piazza. Giovedì stesso a Madrid si sono anche registrati scontri tra polizia e manifestanti. Feijoo ha parlato di un accordo “vergognoso che non risolverà i problemi, ma li aggraverà” e che si connota come il cedimento a un “ricatto”. Il leader di Vox, Santiago Abascal, ha avvertito sul fatto che “sta per iniziare un periodo nero nella storia della Spagna” e ha sottolineato che si tratta di “un colpo di stato contro la nazione, la democrazia e la legge”.

I socialisti di Sanchez disposti a tutto pur di rimanere al potere

Sanchez ha anche firmato un’intesa fra il suo partito socialista e il partito nazionalista basco Pnv di Andoni Ortuzar. Assieme agli accordi stretti con la sinistra radicale Sumar, i separatisti baschi di Junts e Erc, e Coalicion Canaria, la nuova intesa dovrebbe assicurare a Sanchez la maggioranza assoluta di 179 membri, permettendogli di ottenere la fiducia in parlamento e governare per un mandato di altri quattro anni. E questo a dispetto del voto popolare di luglio, che ha assegnato al Pp di Feijoo il consenso maggiore. L’assenza dei numeri per raggiungere una maggioranza ha impedito però a Feijoo di assumere l’incarico di governo e ha aperto la strada alle disinibite manovre di Sanchez per mantenere il potere, impedendo il ritorno alle urne. Il voto di fiducia è atteso per la prossima settimana. Se non si formerà un nuovo governo entro il 27 novembre, la Spagna tornerà al voto il 14 gennaio. Una prospettiva che i socialisti stanno facendo di tutto per evitare. Col plauso della sinistra italiana.

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