Leonardo da Vinci, nel suo primo disegno la traccia di un miracolo sconosciuto del 1473

11 Nov 2023 20:51 - di Redazione
Leonardo da Vinci

Non una semplice cascata d’acqua ma una «fonte miracolosa», da cui zampillava «acqua santa», potrebbe essere quella raffigurata sulla destra del foglio nel primo disegno conosciuto di Leonardo da Vinci, il Paesaggio 8P custodito alle Gallerie degli Uffizi e datato dall’artista al 5 agosto del 1473, giorno di Santa Maria della Neve. L’ipotesi, sulla base di nuovi documenti inediti scoperti all’Archivio di Stato di Firenze, è avanzata dall’archivista Paolo Santini nel suo libro Gli Statuti di Vinci del 1418, pubblicato dall’editore Olschki nella prestigiosa collana della Biblioteca Leonardiana di Vinci-Ricerche e Documenti.

Leonardo da Vinci, acqua santa nel suo primo disegno? L’artista sulle orme di un miracolo…

Santini, come ha spiegato all’Adnkronos, ha trovato un documento ufficiale del Comune di Vinci dell’anno 1474, inserito nelle “riforme degli statuti” – custodito nel Fondo degli Statuti delle comunità autonome e soggette al potere di Firenze – in cui si narra che nel 1473 sui monti del Montalbano nella zona dei boschi di Santalluccio sgorgò una sorgente di acqua «la quale fa pro et giova a moltissime persone». E proprio questa “fontana miracolosa”, descritta con un atto notarile, a riprova dell’eco che il fatto ebbe nel borgo natale del genio del Rinascimento, potrebbe essere stata raffigurata nel disegno che Leonardo realizzò all’età di 21 anni.

L’archivista Santini ha trovato documenti inediti che raccontano una vicenda sconosciuta del borgo dell’artista

In virtù del miracolo, il Comune di Vinci, per onorare il Signore Dio e la Vergine Maria, aveva fatto avviare la costruzione di una cappella dedicata alla Madonna, prevedendo che «per venire allo facto di detto hedificio che si stima in più anni o in certi anni vi si spenderà più centinaia di lire». Da qui la nuova ipotesi sulla cascata d’acqua raffigurata nel paesaggio leonardiano custodito agli Uffizi. L’enigmatico disegno, secondo la suggestione dell’archivista Paolo Santini, «potrebbe aver trovato finalmente una nuova e, riteniamo, più compiuta spiegazione. È ragionevolmente possibile che Leonardo sia rimasto affascinato e colpito, addirittura impressionato, da tale fatto, evidentemente grandioso e subito diffuso con grande clamore fra la gente come un miracolo. Tanto che nel documento notarile l’acqua è già definita “acqua sancta”».

Il miracolo di una “fonte d’acqua santa” registrato negli atti notarili del 1473

Leonardo – prosegue l’archivista Santini – ha voluto dunque effigiare l’acqua che sgorga dalla miracolosa sorgente sul Montalbano nel suo disegno? Potrebbe trattarsi a nostro avviso della volontà di Leonardo di rappresentare un fatto miracoloso che aveva evidentemente suscitato vasta eco da subito». L’identificazione del luogo potrebbe, inoltre, contribuire a ricollocare con più accuratezza il punto di osservazione di Leonardo rispetto all’impianto complessivo del disegno. Questo evento del 1473 era fino ad oggi sconosciuto e nessuno lo aveva mai considerato come parte del bagaglio di Leonardo. «Mentre riteniamo fermamente che lo fosse – scrive Santini nel suo libro –. Ricordiamo poi in questa sede che la forra dell’Acqua Santa è origine del Vincio. Il fatto che il Comune si accolli l’onere della costruzione di un edificio in un luogo sperduto sul Montalbano, definito sterile, è una circostanza assolutamente unica».

La fonte miracolosa nel disegno di Leonardo da Vinci racconta eventi finora sconosciuti

Successivamente il Comune di Vinci, trovandosi in difficoltà dal punto di vista economico – ha ricostruito l’archivista Paolo Santino – concesse a chiunque lo avesse voluto la possibilità di costruire edifici per la vendita di pane e vino a una distanza di mezzo miglio, per tutti quelli che sarebbero accorsi ad attingere alla miracolosa fonte e che altrimenti non avrebbero trovato di che rifocillarsi, vista la lontananza delle loro case. La concessione per costruire sarebbe stata rilasciata dal Consiglio dei dodici della dietro pagamento di una somma da stabilirsi, che comunque sarebbe servita per la prosecuzione dell’opera di costruzione della cappella dedicata alla Madonna.

Sorprendenti informazioni relative ad alcuni fatti accaduti in anni cruciali per la vita di Leonardo da Vinci

E allora, la prima parte dell’opera si chiude con un paragrafo dedicato alle cosiddette “Suggestioni leonardiane negli Statuti di Vinci”, emerse sulla base delle scoperte dello stesso Santini all’Archivio di Stato di Firenze. Poi, lo studio approfondito del contenuto, e un’accurata analisi del manoscritto degli Statuti nel suo complesso, hanno consentito di restituire finalmente alle carte l’ordine originario di composizione, circostanza che ha permesso – fra le molte altre cose – di rintracciare, nell’esame delle “riforme” aggiunte successivamente alla stesura del testo iniziale, sorprendenti informazioni relative ad alcuni fatti accaduti fra il 1473 e il 1474, anni cruciali nella vita di Leonardo da Vinci.

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