Turetta davanti al Gip con un’accusa “fluida”: tutti gli elementi che potrebbero decidere la premeditazione

27 Nov 2023 15:20 - di Agnese Russo
turetta

È previsto per domani, martedì 28 novembre alle 10, nel carcere Montorio di Verona l’interrogatorio di garanzia per Filippo Turetta, arrestato con l’accusa di omicidio volontario aggravato e sequestro di persona dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin. All’interrogatorio davanti al gip di Venezia Benedetta Vitolo sarà presente, oltre al difensore Giovanni Caruso, anche il pm Andrea Petroni, che poi lo sentirà nei prossimi giorni.

Per Turetta un capo di imputazione “fluido”

Turetta ha tre possibilità: tacere davanti al giudice, rispondere alle domande oppure rilasciare dichiarazioni spontanee. Oggi in carcere vedrà l’avvocato Caruso, che potrà chiedere i domiciliari o una perizia psichiatrica con la formula dell’incidente probatorio. Allo stato attuale il capo d’imputazione resta invariato, dunque senza la contestazione della premeditazione. Da fonti vicine alla Procura, però, è emerso che gli inquirenti lo considerano “fluido”, dunque l’aggravante della premeditazione, che potrebbe far arrivare la condanna fino all’ergastolo, resta una possibilità. Molto dipenderà dagli elementi emersi dopo la prima formulazione del reato, come il coltello e un guanto trovati nell’auto di Turetta.

La macchina e gli altri reperti al Ris di Parma

Il pm Petroni ha richiesto al suo omologo tedesco di poter procedere al trasporto della Gran Punto direttamente al Ris di Parma. Si attende dunque il ‘nulla osta’ che possa garantire che l’auto e gli oggetti trovato all’interno possano essere trasportati senza contaminazione ed essere analizzati dai carabinieri nei laboratori di Parma, che analizzerà anche il coltello trovato nel parcheggio a 150 metri da casa di Giulia e le tracce repertate sul luogo della prima aggressione: per il primo bisognerà capire se è stato impugnato da Turetta, mentre le altre analisi invece dovranno stabilire con certezza se, sui mattoni davanti all’asilo nido, sia rimasto impresso il sangue della 22enne studentessa di Vigonovo. Ulteriori riscontri scientifici sono attesi, inoltre, dall’autopsia di Giulia, che sarà effettuata venerdì presso l’Istituto di Medicina legale dell’università di Padova.

I chiarimenti che gli inquirenti chiederanno a Turetta

Altre questioni ci si attende che siano al centro degli interrogatori di Turetta: dal perché  aveva 300 euro con sé; perché aveva comprato online il nastro adesivo utilizzato “probabilmente” per impedire a Giulia di urlare, come si legge nell’ordinanza di custodia cautelare, e se l’abbia utilizzato anche per legarle le mani; perché avrebbe studiato possibili percorsi di fuga; perché si fosse procurato dei sacchi neri trovati accanto al corpo abbandonato tra le rocce vicino al lago di Barcis. Tutti elementi nuovi che potrebbero concorrere far aggiungere la premeditazione all’accusa di omicidio, alla quale si potrebbe aggiungere anche quella occultamento di cadavere.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *