Lollobrigida scende da un treno che porta 2 ore di ritardo: per la sinistra pure questo è uno scandalo

22 Nov 2023 19:30 - di Sveva Ferri
lollobrigida treno

La sinistra non ha mancato l’occasione di collezionare una nuova brutta figura cavalcando, fino a urlare il consueto “dimissioni”, il caso di un presunto scandalo sollevato dal Fatto quotidiano, per una vicenda che ha coinvolto – anche – il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. Il caso è questo: Lollobrigida ha preso un treno per raggiungere Napoli, poiché era atteso a Caivano per una delle visite che i ministri stanno svolgendo per accompagnare il piano di risanamento del territorio; il treno viaggiava con quasi due ore di ritardo; in una delle lunghe soste dovute al disservizio, Lollobrigida, come altri passeggeri, ha chiesto se fosse possibile scendere, poiché non sarebbe arrivato in tempo a Caivano, ma gli è stato risposto di no; successivamente, raggiunta la stazione di Ciampino, il treno ha effettuato una fermata straordinaria – come consente il regolamento e avviene di sovente in casi del genere – per consentire ai passeggeri, tutti e avvertiti tramite annuncio all’altoparlante, di scendere e trovare soluzioni alternative. Apriti cielo: la vicenda è stata presentata e strumentalizzata come un caso di privilegio, abuso di potere, arroganza della politica e chi più ne ha più ne metta.

Le Ferrovie: “In 6 mesi effettuate 207 fermate straordinarie”

A nulla sono valse anche le spiegazioni delle Ferrovie e del viceministro ai Trasporti, Galeazzo Bignami, che hanno chiarito come non si trattasse di una forzatura ad personam, ma di una prassi piuttosto usuale, nel rispetto delle regole e della sicurezza e che, per altro, non aveva arrecato danni di alcun tipo a chicchessia. Una fermata straordinaria, si legge in una nota di Fs Italiane, “non è un evento eccezionale e rientra nelle dinamiche dell’esercizio ferroviario”. “Negli ultimi sei mesi, nei servizi Frecce, vi sono stati 207 casi di fermate straordinarie per coincidenza/riprotezione dei clienti derivanti da gestione anormalità o circolazione perturbata”, insomma, non esattamente un evento inedito considerato che si tratta di una media di più di una al giorno. Inoltre, ha spiegato ancora la società, entrando anche nel dettaglio, lo stesso regolamento prevede la valutazione di circostanze specifiche: “Quando sussistono particolari esigenze quali, ad esempio di emergenza, di ordine pubblico, ecc…, tale richiesta viene valutata caso per caso e, in relazione ai possibili impatti sulla circolazione e sui passeggeri, si dà o meno la concessione a procedere”.

Lollobrigida: “Nessun abuso di ruolo, l’unico privilegio è stato incontrare i cittadini di Caivano”

Lo stesso Lollobrigida ha raccontato nel dettaglio quella che di fatto è stata una disavventura, nella quale è incorso per aver scelto di viaggiare in treno e non con l’auto blu, della quale ha poi dovuto usufruire giocoforza. “Avrei potuto restare tranquillamente sul treno, come ho sempre fatto in occasione di ritardi ben più prolungati in passato, né ho mai approfittato del mio ruolo in alcuna occasione. Ho creduto e credo che la mia responsabilità fosse provare a garantire, senza violare alcuna legge o abusare del ruolo che ricopro, la mia presenza dove era stata richiesta e prevista. Per rispetto dei cittadini di Caivano soprattutto”, ha poi spiegato dopo aver ricostruito i fatti. “L’unico privilegio che ho ricevuto è poter essere con loro, incontrare le persone che mi aspettavano, ringraziare i nostri uomini e donne in divisa e gli studenti. Piantare con loro l’albero della legalità dedicato al giudice Falcone al centro del Parco dimostrando – ha concluso il ministro – che lo Stato c’è e non dà buche”.

La figura barbina della sinistra

Dunque, stando ai fatti, non si capisce proprio dove sia lo scandalo. Ciononostante le dichiarazioni giunte dalla sinistra tutta sono state alla stregua della reazione a un golpe. “Da Lollobrigida comportamento indegno per un ministro”, ha accusato Schlein; “Segnale devastante”, ha detto Conte; “Abuso senza precedenti, chiederemo le dimissioni”, ha sentenziato Renzi. E via così a chi la sparava più grossa, in molti casi esponendosi anche a farsi rinfrescare la memoria su alcune vicende, quelle sì, che avrebbero dovuto suggerire maggior pudore. “Fa davvero sorridere la richiesta di dimissioni da parte di Renzi, che arriva proprio da colui il quale si fece fare ‘l’air force Renzi’ tutto per lui. Solidarietà al ministro Lollobrigida”, ha commentato, tra gli altri, il capogruppo di FdI alla Camera, Tommaso Foti, ricordando tra l’altro che il ministro non andava a Caivano a rappresentare se stesso, ma la vicinanza dello Stato ai cittadini e, dunque, semmai, a provocare un danno sarebbe stata la sua assenza.

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