Medioriente, in stallo i negoziati sugli ostaggi. Israele lascia l’ospedale di al-Shifa: soldati schierati intorno all’edificio
Notizie contraddittorie dalla Striscia di Gaza mentre le trattative per la liberazione degli ostaggi in mano ad Hamas sarebbero entrate in crisi. L’esercito israeliano si sarebbe ritirato dall’ospedale al-Shifa, il più grande della Striscia di Gaza. E i soldati si sarebbero schierati intorno all’edificio dopo aver arrestato un certo numero di persone.
Israele lascia l’ospedale di al-Shifa
La notizia è riportata Sky News Arabia che precisa che non ci sarebbero conferma della scoperta di equipaggiamento militare all’interno dell’ospedale. La notizia è confermata anche da un collaboratore dell’agenzia Afp sul posto. Al contrario, l’esercito israeliano fa sapere che è in corso un’operazione “precisa e mirata” contro Hamas in un’area specifica dell’ospedale Shifa. E sostiene di aver trovato armi all’interno dell’ospedale, ritenuto un elemento della rete di Hamas. “L’operazione – si legge nel comunicato dell’Idf – non intende danneggiare i pazienti, il personale medico o i cittadini presenti nell’ospedale”. Sul suo account in ebraico X l’Idf avrebbe anche fatto capire che una volta all’interno della struttura, avrebbe continuato ad essere presente.
Netanyhau: sradicheremo integralmente Hamas
Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha ricevuto a Tel Aviv una delegazione statunitense, guidata da Brett McGurk, coordinatore del Consiglio di sicurezza nazionale per il Medio Oriente, e dall’assistente del segretario di Stato per gli affari del Vicino Oriente Barbara Leaf. Il premier israeliano ha sottolineato che l’operazione dell’Idf per “liberare l’ospedale Shifa dal controllo del gruppo terroristico di Hamas indica la determinazione e la capacità israeliana di sradicare completamente Hamas da ogni angolo di Gaza”.
Gallant: al lavoro per liberare i 240 ostaggi
Dal su canto il ministro israeliano della Difesa, Yoav Gallant, ha promesso di condurre “ogni azione” possibile per liberare i 240 ostaggi in mano ad Hamas. “Intraprenderemo ogni azione che possa portare al salvataggio degli ostaggi. Quando dico salvataggio, può significare una operazione di terra o da un’altra parte”, ha detto Gallant.
Haaretz: in stallo i negoziate del Qatar
Entrano invece in stallo i negoziati mediati dal Qatar tra Hamas e Israele per il rilascio degli ostaggi. Lo riferisce il quotidiano israeliano Haaretz che cita fonti arabe e palestinesi coinvolte nei colloqui. Secondo queste fonti, lo stallo sarebbe dovuto principalmente alla richiesta di Hamas di 5 giorni di cessate il fuoco, mentre Israele avrebbe concordato su un massimo di tre.
L’Onu verso la risoluzione umanitaria
Intanto il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (che si riunisce alle 15 ora di New York, le 21 in Italia) è in procinto di votare un testo di risoluzione umanitaria proposto da Malta sulla crisi a Gaza. La bozza di testo, a quanto si apprende da fonti al Palazzo di Vetro, oltre a chiedere “estese pause umanitarie” e il rilascio degli ostaggi, si incentra sull’impatto della guerra sui bambini.
Telefonata tra Erdogan e Meloni
Intanto continuano gli attacchi a Israele di Recep Tayyip Erdogan. Il presidente turco, che oggi ha avuto un colloquio telefonico con la premier Meloni, continua il suo pressing sui leader dei Paesi che si sono astenuti all’Onu sulla risoluzione che chiedeva una tregua umanitaria per Gaza. Il tentativo è di convincere quel fronte a sostenere, qualora si verificassero alcune circostanze, in primis il rilascio degli ostaggi e una nuova risoluzione sul cessate il fuoco a Gaza.