Meloni a Vespa: “Questo ruolo ti toglie tutto, ma non cambio. Procedo come un’atleta ai blocchi”
“Mi dicono ‘mi manchi’, e io rispondo ‘anch’io mi manco’. Questo è un ruolo che ti toglie tutto, e puoi farlo solo se ci credi veramente. Puoi farlo, certo, se sei molto vanitosa — e non è il mio caso — o se sei troppo responsabile. In questo caso non riesci a vedere i vantaggi personali di quello che fai”. Così Giorgia Meloni raccontandosi a Bruno Vespa nel suo ultimo libro Il rancore e la speranza. Ritratto di una nazione dal dopoguerra a Giorgia Meloni, in un mondo macchiato di sangue» in uscita oggi.
Meloni: questo ruolo ti toglie tutto, ma ci credo
La premier – secondo le anticipazioni di diversi quotidiani – confessa di non aver immaginato una vita così sacrificata ma che va avanti a testa bassa, con la grinta e la determinazione che la caratterizzano. “Assumendo questo incarico – dice – non avevo capito che avrei dovuto fare i conti con due problemi enormi. Il primo: qualunque imprevisto accada nel mondo, riguarda anche te. Il secondo: non esiste programmazione. Mi sono sorpresa di me stessa”. Lei ansiosa ed emotiva di fronte all’emergenza è serena. “Senza l’ansia di un tempo. Ha presente – dice – gli atleti quando si mettono ai blocchi? Il cervello li isola: pensano unicamente alla gara. Allo sparo, partono concentrati solo su quella”.
“Mi interessa solo il giudizio degli italiani”
Meloni dice di non essere cambiata e di guardare solo al giudizio degli italiani. “Margaret Thatcher si faceva portare soltanto i giornali che parlavano bene di lei. Io nemmeno quelli. Non leggo niente per non essere condizionata. Mi fido solo della mia coscienza e mi interessa solo il giudizio degli italiani”. Ci tiene alla sua coerenza personale e politica. “Anche qui sono la stessa persona. E la cosa che mi rende orgogliosa è di essermi mossa a livello internazionale esattamente come mi sono sempre mossa. Mai paludata per il ruolo. La franchezza di sempre. Sono schietta nel trasferire le mie convinzioni”. Parola d’ordine nn inseguire gli altri, tanto più in politica estera.
Non sono cambiata, non mi piace inseguire gli altri
“Provo a fare dell’Italia una nazione leader, da inseguire. Prenda il vertice arabo del Cairo del 21 ottobre, un incontro cruciale con la crisi in Israele. Ho spiazzato tutti e sono stata l’unico leader del G7 a essere presente. Qualcuno lo sconsigliava. Gli altri hanno preferito essere presenti con i loro ministri degli Esteri. Ma i paesi arabi, a cominciare dal presidente egiziano al-Sisi, hanno apprezzato moltissimo questo coraggio”. Conferma il buon rapporto con von der Leyen, con il premier britannico Sunak e quello indiano Modi. “In India è scoppiata la “Melodimania””, sorride.
Non è anomalo che un premier non possa revocare un ministro?
Vita privata ridotta ai minimi storicim ma una grande tenacia nel procedere con il programma ambizioso di governo. Ultima la riforma costituzionale, la madre di tutte le riforme, che prevede l’elezione diretta del primo ministro. “Non è anomalo che un premier eletto non possa revocare un ministro che non funziona?”, incalza Meloni rispondendo indirettamente alle critiche delle sinistre. “Abbiamo voluto lasciare inalterati i poteri del presidente della Repubblica come elemento di garanzia assoluta. Se oggi andassi da lui chiedendogli di revocare un ministro che dà problemi, credo che non incontrerei resistenze. A maggior ragione non le incontrerebbe un presidente del Consiglio eletto direttamente dal popolo”.
Immigrazione, ho lavorato molto sodo
Mi aspettavo di più sull’immigrazione – ammette Meloni – anche se “siamo di fronte a un contesto estremamente difficile, direi senza precedenti. Ho promesso che avrei bloccato l’immigrazione irregolare, ci ho lavorato e ci lavoro molto. E posso dire, in cuor mio, che sono certa che se non avessi fatto l’enorme lavoro che ho fatto, soprattutto a livello diplomatico, i numeri degli ingressi sarebbero stati molto più alti”. Poi spiega la sospensione di Schengen al confine con la Slovenia: “Sappiamo che in questo momento i foreign fighters, i cani sciolti, i più pericolosi, vengono da Est”.