Meloni zittisce la Gruber: “Patriarcale io? Con quale coraggio strumentalizzano le tragedie”

21 Nov 2023 10:16 - di Gabriele Alberti

Giorgia Meloni all’attacco di Lilli Gruber. La conduttrice di Otto e mezzo nella puntata di lunedì 20 novembre ha lasciato passare un messaggio, definendo la presidente del Consiglio come “un’espressione della cultura patriarcale”. L’assunto – corroborato dalle ospiti Serena Dandini e la scrittrice Carlotta Vagnoli- ha percorso l’intera puntata incentrata sull’omicidio devastante di Giulia Ceccettin. La domanda rivolta a Francesco Specchia di Libero contiene già un’affermazione: “Tu scrivi sul tuo giornale che oggi la sinistra processa la destra “patriarcale”. Non potrai negare che in Italia ci sia;  e che questa destra- destra non la stia contrastando tanto”. 

Meloni zittisce la Gruber con una foto: “Patriarcale io?…”

Non so come facciano certe persone a trovare il coraggio di strumentalizzare anche le tragedie più orribili pur di attaccare il governo”. La replica sui social di Giorgia Meloni non si è fatta attendere. “Ora la nuova bizzarra tesi sostenuta da Lilli Gruber nella sua trasmissione di ieri sera è che io sarei espressione di una cultura patriarcale. Come chiaramente si evince da questa foto che ritrae ben quattro generazioni di ‘cultura patriarcale’ della mia famiglia. Davvero senza parole”.  Si tratta di uno scatto sulla sua pagina Facebook che ritrae un momento familiare: dalla mamma della premier, alla sorella, alla figlia. Insomma, una tipica immagine di patriarcato manifesto… L’ironia e lo sconcerto.

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Cultura patriarcale? Specchia fa notare l’assurdo di certe prese di posizione. “La premier è una donna, fa cortesemente notare”. Ma viene subito assalito: “Non vuol dire niente: è la cultura che incarna”, saltano su Dandini e Vagnoli.  Quest’ultima si lancia in una confusa  requisitoria contro la cultura di governo incarnata da Meloni. Afferma che la condizione della donna in Italia “è stretta nella società patriarcale” e poi arriva il fendente alla destra: “La sua cultura è un problema: i valori sono quelli Dio, Patria e famiglia. In questo quadro la donna viene vista come un oggetto che ha funzione strumentale”. Addirittura arriva a contestare la vicinanza alla Associazione Pro Vita. Specchia ribatte: “Il premier ha detto con chiarezza che non ha intenzione di toccare la legge 194. Qual è allora il suo problema?. Vagnoli non risponde.

Lo sproloquio di Carlotta Vagnoli. Specchia: “Cosa c’entra con Giulia Cecchettin?”

Mette il carico da 11 la Gruber: “Un altro ‘mistero della fede’: Meloni si fa chiamare ‘il’ presidente del Consiglio”. Cosa c’entri con il brutale e volontario omicidio della povera Giulia non è dato capire. Tutte le minuzie usate strumentalmemente per attaccare il governo anche su una tragedia di proporzioni gigantesche. Così come bizzarro è il riferimento della Vagnoli al bonus per il secondo figlio che la finaziaria prevede per aiutare le madri. Anche in questo caso la donna “viene vista come un oggetto che ha funzione strumentale”. Di fatto riducendo quanto accaduto solo a un problema ideologico e politico. “Non so come facciano certe persone a trovare il coraggio di strumentalizzare anche le tragedie più orribili”. La frase del premier dice tutto.

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