Mercato non tutelato, la gaffe di Pd e 5Stelle che gridano alla “tassa Meloni”: furono loro a votarlo

29 Nov 2023 10:58 - di Stefania Campitelli

Lo stop al mercato tutelato per l’energia fa discutere. La sinistra scatena, come da copione, l’assalto al governo “affama-famiglie”. Elly Schlein guida la crociata al grido di “ecco la tassa Meloni”, i compagni dei 5Stelle si accodano, con Giuseppe Conte che tuona contro Palazzo Chigi. “Un governo che ha a cuore le famiglie italiane doveva farsi sentire in Europa e negoziare una proroga dell’uscita dal mercato tutelato”, dice l’ex premier. Peccato che la sottomissione a Bruxelles porti proprio la firma di Pd e 5Stelle che al tavolo europeo accettarono la non proroga.

Mercato tutelato, le ridicole accuse di Schlein e Conte

Lo ammette anche Carlo Calenda, che non siede al governo. E parla di “un’insopportabile strumentalizzazione del Pd. La fine del mercato tutelato è una riforma del Pnrr votata anche dal Pd e prevista da Draghi”. Propri così, lo spiega bene Fabio Rampelli che ricorda il ‘fattaccio’ alla smemorata Elly. “Se oggi ci ritroviamo con la fine del mercato tutelato è esattamente per la precisa responsabilità politica e amministrativa del Partito democratico e dei 5stelle, che oggi incredibilmente ci attaccano”. Così il vicepresidente della Camera che trova “sorprendenti, se non ridicole, le accuse che arrivano dalla segretaria del Pd e dal presidente Conte”.

FdI: furono Pd e 5Stelle a firmare lo stop alla proroga

Entrambi (con il governo Conte 2 e Draghi) hanno condiviso la responsabilità. “E non si sono fatti scrupolo – continua Rampelli – di offrire alla Ue lo scalpo della ‘maggiore tutela’. In cambio di non si sa bene quale clausola del Pnrr. Proprio loro hanno approvato il divieto di proroga del mercato tutelato. Il governo Meloni si è trovato sul tavolo una scelta di governi precedenti”.

 Foti: la sinistra peggio di Giano bifronte

Anche il capogruppo di FdI alla Camera, Tommaso Foti, intervistato dal Giornale, scende in campo contro la smemorata sinistra. “Le proiezioni negative della sinistra puntualmente le si ritorcono contro. Un giorno annunciano il taglio di risorse per gli asili e puntualmente emerge che tutti gli obiettivi per la loro realizzazione verranno raggiunti. Oggi per assurdo puntano tutto sulla fine del mercato tutelato per l’energia, dimenticando che questo obiettivo nel Pnrr lo hanno messo proprio loro. Fratelli d’Italia votò contro mentre Pd e M5S a favore. Giano bifronte davanti a loro è davvero un dilettante”.

Fitto: è una norma del 2022 quando non eravamo al governo

“Non comprendo il dibattito e le polemiche”, dice a sua volta Raffaele Fitto. ”Mettiamo un po’ di ordine nelle cose”, dice il ministro. “Parliamo di una norma prevista dalla legge sulla concorrenza del 2022. Parliamo di un obiettivo inserito nella terza rata. Che noi, insediatici a ottobre, abbiamo trovato e raggiunto in base a quanto previsto dalla legge precedente’. Ci si poteva accorgere quando sono stati approvati questi provvedimenti degli effetti non condivisi o non condivisibili”

Mercato tutelato e mercato libero

Con il mercato tutelato le tariffe sono fissate dall’Arera (l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) e sono uguali per tutti i clienti. Il consumatore è meno esposto ai rischi di rincari legati alla volubilità dei prezzi delle materie energetiche. Nel mercato libero, invece, chi fornisce energia decide i prezzi, a volte offrendo sconti e vantaggi per attirare il maggior numero di clienti.

La Lega: tratteremo con l’Europa per la proroga

Il nostro obiettivo – chiarisce il capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari – è prorogare la norma  sul mercato tutelato. Trattiamo con la Commissione europea per ottenerla”. Eppure il gruppo 5Stelle ha avuto la faccia tosta di chiedere alla Camera una informativa urgente del ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin sullo stop al mercato tutelato deciso dal Consiglio dei ministri. Richiesta appoggiata, ça va sans dire, da Pd e Verdi-sinistra italiana.

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