Migranti, storico accordo Roma-Tirana: in Albania due centri italiani per asilo e rimpatri. Meloni: una cooperazione nata dall’amicizia

6 Nov 2023 18:36 - di Redazione
Meloni

Migranti, Italia e Albania hanno siglato un “importantissimo” protocollo d’intesa in materia di gestione dei flussi migratori. Un accordo che rinvigorisce la storica amicizia tra i due Paesi e che – come ha detto lo stesso presidente del Consiglio Meloni presentando l’intesa siglata – «arricchisce di un ulteriore tassello la cooperazione profonda tra le nostre due nazioni». L’Italia – ha ricordato la leader di FdI – è il primo partner commerciale dell’Albania. Il nostro interscambio vale circa il 20% del Pil albanese».

Migranti, Meloni e il premier albanese firmano un protocollo d’intesa in materia di gestione dei flussi migratori

Dunque, in una clima di proficuo spirito collaborativo, viva soddisfazione e grande ottimismo, il premier Meloni al termine dell’incontro a Palazzo Chigi con il primo ministro albanese Edi Rama ha annunciato la firma del protocollo d’intesa tra Roma e Tirana in materia di gestione dei flussi migratori siglato oggi. Un protocollo d’intesa che non si applica agli immigrati che giungono sulle coste e sul territorio italiani ma a quelli salvati nel Mediterraneo da navi italiane, come quelle di Marina e Gdf, non quelle delle Ong. E che – ha sottolineato la Meloni – si prefigge lo scopo di «contrastare il traffico di esseri umani, prevenire i flussi irregolari e accogliere solo chi ha veramente diritto alla protezione internazionale».

Tra gli obiettivi dell’accordo: lotta ai trafficanti di uomini

Un accordo, insomma, che si pone un obiettivo di dissuasione rispetto alle partenze e di deterrenza rispetto al traffico di esseri umani. E parallelamente, punta a rendere operative entro la primavera 2024 le due strutture che l’Italia intende realizzare in Albania per la gestione dei flussi migratori. Un protocollo d’intesa, spiegano infine da Palazzo Chigi, che non si applica agli immigrati che giungono sulle coste e sul territorio italiani, ma a quelli salvati in mare, fatta eccezione per minori, donne in gravidanza e soggetti vulnerabili.

Migranti, cosa prevede l’accordo tra Meloni e Rama

E allora, stando agli accordi siglati oggi, l’Italia utilizzerà il porto di Shengjin e l’area di Gjader per realizzare, a proprie spese, due strutture di ingresso e accoglienza temporanea degli immigrati salvati in mare. Centri che potranno accogliere fino a tremila persone – 39mila in un anno – per espletare celermente le procedure di trattazione delle domande di asilo o l’eventuale rimpatrio» .«La giurisdizione dei centri sarà italiana», ha spiegato il presidente del Consiglio. «A Shengjin, l’Italia si occuperà delle procedure di sbarco e di identificazione, e realizzerà un centro di prima accoglienza e screening.

In Albania due centri italiani per asilo e rimpatri

A Gjader, invece, sarà realizzata una struttura modello Cpr per le successive procedure. L’Albania collaborerà con le sue Forze di polizia per la sicurezza e sorveglianza», ha proseguito la Meloni illustrando i contenuti dell’intesa. Un accordo che, sottolineano fonti di Palazzo Chigi, «è il primo accordo di questo tipo. Un accordo storico non solo per l’Italia, ma per tutta l’Unione europea», rimarcano le stesse fonti.

Meloni sull’intesa siglata tra Italia e Albania: un accordo dal «respiro europeo»

Un accordo che tra visioni prospettiche, sinergia gestionale e partenariato strategico, punta sostanzialmente al raggiungimento di tre obiettivi principali: «Contrastare il traffico di esseri umani. Prevenire i flussi migratori irregolari. E accogliere solamente chi ha davvero diritto alla protezione internazionale»: questi, ha affermato il premier Giorgia Meloni, i tre traguardi fissati dal protocollo d’intesa sulla gestione dei flussi migratori siglato oggi tra Italia e Albania. Perché, ha proseguito il presidente del Consiglio, «l’immigrazione illegale di massa è un fenomeno che gli Stati membri dell’Unione europea non possono affrontare da soli. Da questo punto di vista la collaborazione tra Stati Ue e Stati – per ora – extra Ue, può essere decisiva», ha sottolineato la Meloni illustrando l’intesa siglata oggi tra Roma e Tirana.

Migranti e non solo, Meloni: tra i nostri due Paesi «un’amicizia storica e solida di cui andiamo fieri»

Migranti, un accordo dal «respiro europeo», ha rimarcato la Meloni, con Tirana che «si conferma amica dell’Italia e della Ue». Aggiungendo che quella che lega l’Albania all’Italia è «un’amicizia storica e solida di cui andiamo fieri». E che, nonostante l’Albania non sia ancora formalmente parte dell’Ue, «si comporta già come uno Stato membro». Proseguendo poi con il ribadire come l’Italia sia da sempre uno dei maggiori sostenitori dell’ingresso di Tirana nell’Unione, e investe molto nel rapporto con i Balcani occidentali, «per cui riteniamo più corretto parlare di riunificazione dell’Europa anziché di allargamento».

Migranti, il premier Rama alla Meloni: «Se l’Italia chiama l’Albania c’è»

«Se l’Italia chiama l’Albania c’è», è stato invece il commento del premier albanese Edi Rama. Il quale, spiegando la disponibilità di Tirana a consentire all’Italia di utilizzare aree del suo Paese per la gestione di migranti, ha sostenuto: l’Albania non è ancora nell’Ue, «ma questo non ci impedisce di essere e vedere il mondo come europei». Non solo. Il premier Albanese poi ha tenuto a sottolineare che: «Noi non avremmo potuto fare questo accordo con nessuno altro Stato dell’Ue». E che «l’Albania non potrà mai ripagare il suo debito verso l’Italia». Un debito, quello contratto verso «il popolo italiano e le istituzioni italiane – ha quindi chiosato Rama – per quello che hanno fatto per noi sin dal primo giorno in cui siamo arrivati su questa sponda del mare per trovare rifugio. Per scappare dall’inferno. E per immaginare una vita migliore. Questo debito non si può ripagare. Pertanto, se l’Italia chiama, l’Albania c’è», ha chiuso incisivamente il premier albanese.

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