Minacce di morte a Giorgia Meloni, a processo un 45enne di Perugia. Una lunga serie di intimidazioni

16 Nov 2023 15:05 - di Augusta Cesari
Meloni minaccce morte

Insulta la presidente del ConsiglioGiorgia Meloni e va a processo. L’uomo, 45 anni di Perugia, ha condiviso su Twitter post diffamatori e minacciosi. E’  stato denunciato per vilipendio dalla Digos e dal personale del Centro operativo per la sicurezza cibernetica dell’Umbria. Il soggetto aveva precedenti. Infatti in passato aveva pubblicato post analoghi nei confronti di un ministro del governo precedente.. E, sempre su X, aveva condiviso post di insulti creati da altri soggetti; e rivolti, oltre che a Meloni, anche ad altri parlamentari che, secondo quanto scritto, “andrebbero giustiziati”.

Minacce di morte al premier Meloni: denunciato per vilipendio dalla Digos

Il 45enne è stato sottoposto a perquisizione personale, locale ed informatica durante la quale sono stati sequestrati alcuni device. Sono state rinvenute molteplici app riconducibili a Twitter; oltre che l’iscrizione a gruppi/canali legati alle proteste contro il presidente del consiglio dei ministri. Rinvenuti anche video autoprodotti, associabili all’indagato, dove denigrava e augurava la morte di altri esponenti del governo. Non solo. Durante le attività di perquisizione l’uomo ha postato sul profilo X un video: nel qualoe, oltre a lamentarsi dell’indagine a cui era sottoposto, continuava a pronunciare frasi offensive verso Giorgia Meloni. Nei confronti dell’uomo è stato disposto il giudizio per il mese di maggio del 2024.

Attacchi social ai big della politica e del governo

Proprio mercoledì si è verificata l’ennesima intimidazione con una busta con proiettile e minacce alla capogruppo di Forza Italia al Senato Licia Ronzulli. Da destra a sinistra, la cronaca di questi ultimi anni ha dovuto prendere nota di una lunga sequenza di attacchi : vittime soprattutto parlamentari e rappresentanti delle istituzioni. Da ultimo, il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, ha ricevuto una busta con proiettili calibro 7.65 .  Ad agosto scorso nel mirino finì ancora una volta la premier Meloni.

Meloni la più bersagliata dalle minacce: “Sei sicura che tornerai a casa?”

Erano i tempi della trasformazione del reddito di cittadinanza e le minacce furono di una violenza inaudita: “Io ti consiglierei stai a casa. Stanno comm e’ pazz’, e’ rimast’ 160mila famiglie senza Rdc, senza spesa. Sei sicura che tornerai a casa?“: scriveva su Facebook una donna che diceva di scrivere da Caserta. L’Adnkronos ripercorre questi messaggi minacciosi. Che mettono in allarme i servizi di sicurezza, portando a volte a inchieste che possono prevedere l’incriminazione per “violenza o minaccia a un corpo politico”: un reato punito con pene fino a 7 anni. La premier è stata bersagliata sui social. I vigliacchi auguri di morte sono giunti, tra l’altro, anche in concomitanza con la presenza a Caivano del premier: “Qualche ammaccatura, così capisce i guai che ha fatto”.

“Salvini devi morire”

Il tristo rosario prosegue. Lo scorso 2 novembre  a Milano, in piazza Libia, spunta la scritta “Salvini devi morire”. Le minacce, stavolta arrivate con vernice spray, sulla facciata di un palazzo: sembrano firmate da una baby gang, ‘Z4’; conosciuta per aggressioni e rapine nella zona sud-est di Milano. Il leader della Lega è tra i politici che più spesso riceve ‘avvertimenti’ di questo tipo. Sempre a Milano, a febbraio del 2022, compare uno stencil murale in bianco e nero con il volto del leader del Carroccio: la sagoma di Salvini è raffigurata ‘capovolta’, a testa in giù:  con macabro e  tristemente ripetuto riferimento a piazza Loreto. Salvini non fece finta di nulla: “Gentiluomini in azione a Milano”, scrisse sui social.

Stessa tecnica anche per alcuni amministratori locali, come la ex sindaca di Torino, Chiara Appendino, finita nel mirino della galassia anarchica per alcune dichiarazioni su presunti contatti fra anarchici e mafiosi. In tempo di covid a ricevere minacce toccò agli uomini di primo piano del governo di allora, come l’ex premier Giuseppe Conte e il ministro della Salute Roberto Speranza.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *