Monaca di Monza e non solo, “I promessi sposi” di Manzoni va riletto come un noir: parola degli esperti
Manzoni, fonte inesauribile di sempre nuove analisi e rivisitazioni inedite, continua a stupirci e a fomentare riletture inconsuete di personaggi e vicende mimetizzate tra le righe dei suoi scritti. A partire, naturalmente, dal suo capolavoro indiscusso: I promessi sposi, a cui studiosi e esperti dedicano il convegno “Manzoni e il noir. Il caso Marianna de Leyva. Storie, cronache e indagini tra delitto e peccato”, che si terrà sabato 2 dicembre (dalle ore 10:00 alle ore 13:00 e dalle ore 15:00 alle ore 17:00) presso la Casa del Manzoni a Milano. Una giornata di studi ideata e coordinata da Cinzia Masòtina e Marina Fabbri, nell’ambito degli eventi del Noir in Festival, realizzato in collaborazione con il Centro Nazionale Studi Manzoniani della città meneghina. (Nella foto l’attrice Giovanna Mezzogiorno (S) insieme all’attore Stefano Dionisi (D) in una scena della fiction televisiva ”Virginia, la Monaca di Monza”, trasmessa su Raiuno e a destra uno scorcio della casa di Alessandro Manzoni).
Manzoni e il noir nei “Promessi sposi” in un convegno a Milano
Dunque, gli aspetti “noir” del capolavoro manzoniano I promessi sposi – con una particolare attenzione al personaggio di suor Gertrude, universalmente nota come la Monaca di Monza – tornano ad appassionare studiosi di settore e lettori, cultori dell’opera manzoniana, a partire proprio da uno dei suoi personaggi più controversi e coinvolgenti. Del caso della Monaca di Monza, e del rapporto tra scrittura di genere noir, romanzo giallo storico e l’opera di Alessandro Manzoni – come segnala l’Adnkronos – parleranno al convegno milanese gli studiosi Mauro Novelli (Università Statale di Milano) e Daniela Brogi (Università di Siena). Gli scrittori Luca Crovi, Giancarlo De Cataldo, Ben Pastor e Marcello Simoni.
I promessi sposi, al convegno milanese una rilettura del capolavoro di Manzoni nel segno del noir
Con loro, infine, un ospite d’eccezione in rappresentanza del mondo del cinema: il regista Marco Bellocchio, di cui il Noir in Festival presenta il film Sangue del mio sangue (2 dicembre, ore 16.30 al Cinema Arlecchino), che affronta un episodio analogo a quello descritto dal Manzoni nel suo capolavoro, avvenuto nel ‘600 nella sua Bobbio. «Come i migliori autori di noir – spiega dunque Mauro Novelli, presidente di Casa Manzoni – Manzoni mette al centro della sua riflessione la presenza del male, in un mondo in cui i poteri pubblici – crudeli, latitanti o corrotti – lasciano i più deboli in balìa dei soprusi. I promessi sposi testimoniano la scelta di reagire all’oppressione, ma senza ricorrere alla violenza».