Nelle scuole arriva l’educazione alle relazioni: per la prima volta si affronta in classe il tema del maschilismo
Gruppi di discussione che coinvolgano studenti e professori, 30 ore complessive, 15 milioni di investimento dai fondi Pon. Un piano rivolto alle scuole, su base volontaria ed extra curricolare, che vuole ‘Educare alle relazioni‘ per combattere maschilismo e machismo ancora così presenti nella società di oggi. È questo il contenuto della direttiva firmata e presentata dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, l’atteso piano per contrastare “i residui di cultura maschilista e machista che ancora inquinano il nostro paese”, come spiega il ministro.
La direttiva, in cinque articoli invita le istituzioni scolastiche ad attivare iniziative progettuali che coinvolgano gli studenti in percorsi di maturazione educativa, prevedendo il coinvolgimento attivo degli studenti in gruppi di discussione coordinati dai docenti, con l’obiettivo “di creare un ambiente favorevole allo sviluppo di una cultura di rispetto reciproco e di contrasto alla violenza“.
“Al fine di rafforzare l’impegno verso un’azione educativa mirata alla cultura del rispetto, all’educazione alle relazioni e al contrasto della violenza maschile sulle donne, il ministero dell’Istruzione e del Merito promuove la realizzazione nelle scuole di progetti, percorsi educativi, attività pluridisciplinari e metodologie laboratoriali destinate, in particolare, agli studenti delle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado del sistema nazionale di istruzione”.
“Questo progetto – ha affermato Valditara – si intitola educare alle relazioni e affonda le sue radici nel progetto Educare al rispetto che risale al 2015. Di quel progetto è una evoluzione molto significativa. E’ la prima volta che in Italia si fa un esperimento di questo tipo, è la prima che si intende affrontare di petto il tema del machismo e del maschilismo, della violenza psicologica e anche fisica nei confronti del genere femminile“.
Un piano necessario – ha commentato Paola Frassinetti, sottosegretario all’Istruzione ed al Merito – e innovativo che affronta il tema della violenza psicologica e fisica sulle donne. I docenti dovranno soprattutto far capire ai bambini ed ai ragazzi che nessuno può togliere la libertà ad altri e che amare significa rispettare. Il progetto si sviluppa su più livelli ed è inserito nell’educazione civica dalle primarie alle superiori, inoltre, in ogni insegnamento si potrà attingere alla cultura del rispetto, soprattutto in riferimento alle materie umanistiche. Nelle scuole superiori sono previste iniziative specifiche articolate in gruppi di discussione, anche con il coinvolgimento degli studenti in prima persona”.