Oggi il rilascio di altri 13 ostaggi, c’è l’elenco: tra loro più bambini. I volti e le storie di chi è tonato a casa
Oggi, nel secondo dei quattro giorni di tregua entrata in vigore alle 7 di ieri mattina ora locale, saranno liberati in base all’accordo tra Israele e Hamas, altri 13 ostaggi portati nella Striscia di Gaza il giorno del massacro e dei sequestri: il 7 ottobre. Secondo quanto riporta Channel 12, nella lista che è stata consegnata dai miliziani alle autorità israeliane c’è un numero maggiore di bambini rispetto a quelli rilasciati ieri. Lo ha confermato l’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, spiegando che le famiglie degli ostaggi sono state informate dai funzionari della sicurezza.
Israele, al via oggi la liberazione di altri 13 ostaggi
Tra i 13 israeliani rilasciati ieri, solo quattro erano bambini. E le altre donne. Come ormai drammaticamente noto, lo scorso 7 ottobre Hamas e altre fazioni jihadiste attive nella Striscia di Gaza hanno rapito circa 240 persone, tra cui appunto circa 40 bambini. La tregua di quattro giorni, entrata in vigore alle 7 di ieri mattina ora locale, può potenzialmente essere estesa di un giorno in più per ogni gruppo di altri 10 ostaggi liberati da Hamas. Un ritorno a casa difficile, quello dei 12 thailandesi e 13 israeliani rilasciati ieri. Un rilascio centellinato quello degli ostaggi, su cui pesano – alla fine dei conti – oltre 50 giorni vissuti nella paura e in chissà cos’altro, nelle mani dei carcerieri palestinesi.
Nella lista consegnata dai miliziani alle autorità israeliane più bambini rispetto a quelli rilasciati ieri
In tutto sono state liberate sei donne anziane, 4 minorenni e tre madri. La Croce Rossa assicura che «stanno tutti bene». Sono tutti donne e bambini, gli ostaggi rilasciati ieri. Dietro ognuno di loro c’è una storia. Hannah Katzir (77 anni), Margalit Mozes (77), Yafa Ader (85), Hannah Perry (79), Adina Moshe (72), Danielle (44) ed Amelia (5) Aloni, Ruthi (72), Keren (55) e Ohad (9) Mondar, Doron Katz Aher (34 anni) con le figlie Aviv (2) e Raz (4), tutti loro rappresentano il volto della brutalità di una guerra senza confin che ha fin qui infierito senza guardare inf accia a età o sesso dei prigionieri. Come testimoniano gli ostaggi liberati della famiglia Mondar, che racchiudono tre generazioni: il piccolo Ohad. La madre Keren e la nonna Ruti (78). Il marito di Ruti, Avraham, è ancora prigioniero a Gaza.
Ecco chi sono i 13 ostaggi israeliani liberati
Quel terribile sabato 7 ottobre, Doron Katz Asher e le figliolette Raz e Aviv, di 4 e 2 anni, si trovavano in vista nel kibbutz Nir Oz, dove viveva la mamma di Doron. La donna, Efrat Katz è stata uccisa. Il suo compagno, Gadi Mozes, è stato invece rapito e portato a Gaza, assieme all’ex moglie, Margalit Mozes, che oggi è fra gli ostaggi liberati. Anche Danielle Aloni e la figlioletta Amelia erano in visita a Nir Oz, in occasione della vacanza per la festività ebraica di Simchat Torah. Erano andate a trovare Sharon, la sorella di Danielle. Sharon, suo marito David Konio e i figli gemelli Ema e Yuli di 3 anni sono stati rapiti, ma ancora sono prigionieri a Gaza. Danielle è una delle tre donne apparse in un video di Hamas il 30 ottobre, assieme a Elena Trupanov e Rimon Kirsht Buchshtab, tuttora in ostaggio.
Donne che hanno assistito al barbaro omicidio di mariti, figli, nipoti…
Keren Munder e il figlio Ohad, invece, erano andati a Nir Oz in visita, per vedere i nonni Ruth e Abraham. Le due donne e il bambino sono stati liberati ieri, mentre Avraham è ancora prigioniero. Il fratello di Keren, Roey, è stato assassinato. E poi c’è l’85enne Yaffa Adar, rapita nella sua casa e portata a Gaza su una moto, in una delle immagini simbolo dell’attacco di Hamas. Adar ha tre figli, otto nipoti e sette bisnipoti. Uno dei suoi nipoti, il 38enne Tamir Adar, è ancora tenuto in ostaggio a Gaza.
Ostaggi, tra loro una donna disabile e un bambino con gravi allergie tuttora sotto sequestro
Infine, c’è il drammatico caso di Hanna Katzir, fra i fondatori del kibbutz Nir Otz, dove si occupava dei bambini. Ha tre figli e sei nipoti. Suo marito è stato ucciso e suo figlio Elad rapito. Katzir è disabile e bisognosa di cure mediche. Il 9 novembre era apparsa, seduta su una sedia a rotelle, in un video della Jihad Islamica assieme al 12enne Yagil Yaakov, un bambino con gravi allergie, tuttora in ostaggio. Questa settimana la Jihad islamica aveva falsamente annunciato la sua morte. E in questo tragico elenco, figura anche Hanna Perry, rapita nel kibbutz Nirim. Donne, anziane, bambini. Nomi che raccontano di vite, di paure e di incognite, che oggi possono tirare un sospiro di sollievo.