Papa Francesco al Cimitero militare: “Basta morti, non c’è vittoria. Le guerre sono sempre una sconfitta”

2 Nov 2023 10:56 - di Alessandra Parisi

“Basta morti nelle guerre che sono sempre una sconfitta”. Non c’è mai una vittoria totale, dietro c’è la sconfitta del prezzo pagato”. Papa Francesco, celebrando la messa al cimitero militare di Roma per la commemorazione dei defunti, si è concretato sul tema dei conflitti. “Non potevo non pensare alle guerre di oggi. Anche oggi – ha osservato nella breve omelia a braccio – quanti giovani e non giovani nelle guerre del mondo. Anche quelle più vicino a noi, in Europa . Quanti morti , si distrugge la vita senza coscienza di questo”.

Il Papa: basta morti, basta guerre. Sono una sconfitta

“Oggi pensando alla memoria dei morti – l’appello del Papa che ieri ha sostenuto la formula di due popoli due stati – e avendo la speranza, preghiamo il Signore per la pace. Chiediamo che la gente non si uccida più nelle guerre. Tanti morti. Tanti soldati che lasciano la vita lì. E questo perché sempre le guerre sono una sconfitta. Sempre. Non c’è vittoria totale, uno vince l’altro, ma dietro c’è la sconfitta del prezzo pagato. Preghiamo il Signore per i defunti , per tutti. Il Signore riceva tutti, abbia pietà di noi e ci dia la speranza per andare avanti. E di poterci trovare tutto insieme quando lui ci chiamerà”.

Memoria di chi ci ha preceduto e speranza

Bergoglio, nella celebrazione al cimitero militare della capitale, ha riflettuto su due pensieri. “Memoria e speranza. Memoria di chi ci ha preceduto, di chi ha finito la vita, di tanta gente che ci ha fatto del bene. Nella famiglia, negli amici, e memoria anche di coloro non sono riusciti a fare tanto bene ma nella misericordia di Dio sono stati ricevuti. E poi speranza. Questa è una memoria per guardare avanti, per camminare verso un incontro con tutti, con il Signore. E dobbiamo chiedere la grazia della speranza che mai delude, che ci porta avanti. Ci aiuta a risolvere problemi e a cercare vie di uscita. La speranza feconda. Quella virtù teologale di tutti i giorni, che chiamo ‘ della cucina’, che non delude”.

“I caduti hanno 20, 30 anni. Vite stroncate”

Il Pontefice racconta i suoi sentimenti arrivando al cimitero dei morti in guerra. ” Mi soffermo su una cosa che mi è accaduta all’entrata: guardavo l’età dei caduti, la maggioranza tra i 20 e i 30 anni . Vite stroncate, vite senza futuro. Qui. E ho pensato ai genitori, alle mamme che hanno ricevuto quelle lettere: ‘Lei ha un figlio eroe’, si eroe. Ma me lo hanno tolto. Tante lacrime in queste vite stroncate”.

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