Pensioni, firmato il decreto: da gennaio gli adeguamenti con aumenti fino a 100 euro netti
Da gennaio al via gli adeguamenti degli assegni mensili pensionistici. I ministri dell’Economia Giancarlo Giorgetti e del Lavoro Marina Calderone hanno firmato il decreto sulle pensioni. L’adeguamento all’inflazione permette la perequazione piena degli assegni fino a 2.200 euro.
Pensioni, da gennaio partono gli adeguamenti
Il decreto interministeriale contiene l’indice di riferimento da applicare nel 2024. L’adeguamento pieno sarà riconosciuto solo alle pensioni di importo fino a quattro volte il minimo. Gli aumenti a partire da gennaio saranno fino a un massimo di 130 euro nelle fasce in cui si concentra la maggior parte dei pensionati. Con la rivalutazione del 5,4% il trattamento minimo nel 2024 dovrebbe arrivare a 598,41 euro. Mentre l’assegno sociale dovrebbe arrivare a 534,40 euro (che è anche il nuovo minimo per accedere alla pensione di vecchiaia).
L’incremento in base all’inflazione
Si tratta di un meccanismo di incremento a fasce in relazione all’importo. In base ai dati e al tasso di rivalutazione (provvisorio) che va dal 5,4% fino all’1,188%: Una pensione mensile lorda pari a 567,94 euro – come riporta nel dettaglio il Messaggero, arriverà a 598,61 euro, con un aumento netto mensile di 30,67 euro. Una pensione pari a mille euro mensili lordi arriverà a 1054, con un incremento netto di 38,10 euro. Una pensione lorda di 1.500 euro di arriverà a 1.581 euro. Un assegno mensile di 2.000 euro arriverà a 2108, con una crescita netta di 93,13 euro.