Pino Insegno, rebus “Eredità”, i media lo danno fuori. Il manager: nessun avviso. Un gioco al massacro sulla sua pelle

9 Nov 2023 21:29 - di Giulia Melodia
Pino Insegno

«Apprendiamo dagli organi di stampa che Pino Insegno sarebbe stato estromesso da L’Eredità, ma non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione in tal senso né da Rai né da Banijay. Al momento, quindi, possiamo solo rilevare l’ennesimo gioco al massacro sulla sua pelle, un gioco che va avanti da mesi con una violenza che non abbiamo mai riscontrato in nessun caso prima». Diego Righini, manager di Pino Insegno, ha così commentato in una nota le notizie circolate nelle ultime ore che davano per certa l’uscita di Pino Insegno dall‘Eredità. «Attendiamo la definizione dell’accordo tra Rai e Banijay per iniziare a lavorare sul programma», aggiunge Righini.

Pino Insegno e il rebus de “L’Eredità”

Il rebus non si risolve: i media nelle ultime ore hanno dato per certo Pino Insegno estromesso dalla conduzione de L’Eredità. Il Corriere della sera e alcune agenzie di stampa hanno indicato nelle scorse ore un accordo raggiunto con la casa produttrice del game show Banijay Italia sulla conduzione del quiz di Raiuno, di cui si dibatte da tempo, asserendo che sarebbe stato deciso un veto sul conduttore del Mercante in Fiera al timone del game show dell’access prime time di Raiuno, che ripartirà a gennaio. La società che detiene i diritti, in sede di rinnovo di contratto con la Rai, ha chiesto di poter approvare la scelta sulla conduzione. E così il tassello mancante del mosaico che anima il valzer di esodi e ritorni, è rimasto nel cassetto. Fino all’annuncio di poche ore fa, che il manager di Insegno ha però rinnegato.

Il manager smentisce le voci di un veto sulla sua conduzione: nessuna comunicazione

Sottolineando peraltro, nel mettere in discussione il veto sul conduttore, un «ennesimo gioco al massacro sulla pelle di Insegno». Un tiro al bersaglio che dura ormai da settimane e settimane. E scattato da quando l’attore e conduttore si è esposto schierandosi con Giorgia Meloni. Contro di lui, una valanga di insulti di tutti i tipi sul web. Articoli killer su giornali che strizzano l’occhio alla sinistra, e nell’ultimo periodo un toto-scommesse che oggi è sembrato decretare il finale, e a cui fino all’ultimo il conduttore e showman non ha voluto dare credito, smentendo illazioni e rumors. E che il suo manager ha rimesso in discussione dopo che, negli ultimi giorni – e soprattutto nelle ultime ore – si è tornati a parlare di una terna di nomi per la nuova edizione de L’Eredità: a partire da quello dello storico volto del programma Flavio Insinna.

Nelle ultime ore si parlava di una partita a due riaperta tra Insinna e Liorni…

E aggiungendo al suo, quello dell’attuale conduttore di Reazione a catena, Marco Liorni e quello di Gabriele Corsi, che proprio Liorni ha preceduto in una fortunata edizione del gioco dell’associazione di parole. Ma per quest’ultimo la strada sarebbe comunque sbarrata dal contratto con Discovery che lo impegna fino alla fine dell’attuale stagione, a giugno. Le registrazioni della nuova edizione dell’Eredità dovrebbero iniziare i primi di dicembre. E al momento sembra certa solo una cosa: il conduttore che ne prenderà le redini, fra l’altro, dovrà vedersela con un nuovo temibile concorrente nel preserale. Ovvero l’arrivo, ormai praticamente certo, di Fedez alla guida di Chi vuol essere milionario su La7, a fare da traino prima del tg di Enrico Mentana.

Nel valzer di addii e ritorni, ecco chi è in bilico

Non solo. A questo punto, dopo la chiusura di Liberi Tutti, condotto da Bianca Guaccero su Rai2, in Rai i riflettori si sono puntati sulle altre trasmissioni che ancora non decollano. Il direttore dell’Approfondimento, Paolo Corsini, audìto martedì in commissione di Vigilanza, ha detto che prenderà tempo fino a Natale prima di decidere su quelle di proprie competenza: Che sarà di Serena Bortone, che non ha ancora raggiunto i risultati sperati. E Avanti popolo con Nunzia De Girolamo, che deve vedersela, oltre che con Bianca Berlinguer (Rete 4) e Giovanni Floris (La7), persino con il fuoco amico della programmazione interna (Boomerissima su Rai2).

Il “fuggitivo” Augias e l’ipotesi Baricco

Nel mezzo, poi, tra uscite e ritorni, gli addii annunciati e conclusi in fretta e furia, spacciati per “fughe d’autore”, ma che in realtà rispondono a più prosaiche motivazioni ed esigenze. Così, dopo l’ultima uscita – quella di Corrado Augias che nei giorni scorsi ha lasciato Viale Mazzini per accasarsi a La7 –. E dopo l’approdo morbido della Berlinguer e della Littizzetto in casa Mediaset, ora si riparla di altri ritorni, di altri figliol prodighi, in procinto di essere nuovamente accolti in Rai.

Avanzano Giletti, Minoli e Arbore…

E allora, sarebbero imminenti i rientri di Massimo Giletti, Renzo Arbore e Giovanni Minoli, sempre ipotizzati dal Corriere. Mentre l’ipotesi di Alessandro Baricco con un programma culturale al posto del “fuggitivo” Augias, a quanto si apprende, sarebbe al momento allo studio da parte dei vertici Rai. Nello specifico, a Giletti, secondo il Corriere, verrebbero affidate su Rai1 prima le celebrazioni della Radio e della Tv e poi, da aprile, le inchieste giornalistiche. Mentre per il ritorno di Arbore sarebbe in preparazione un format tutto nuovo su Rai2. Infine Minoli tornerebbe su Rai3 con La storia siamo noi. Tanto per rimanere a puntare sul “rodato” sicuro…

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