Polmoniti in Cina, l’Oms: “Hanno fornito i dati: nessun nuovo patogeno”. I virologi: “Evitare allarmismi”

24 Nov 2023 14:26 - di Gigliola Bardi
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La Cina “ha fornito i dati richiesti” e dietro il boom di polmoniti che ha colpito i bambini in alcune aree del Paese non vi sarebbe alcun “nuovo patogeno”. A comunicarlo è stata l’Oms, dopo una teleconferenza con le autorità sanitarie di Pechino, seguita a una richiesta di chiarimenti sul fenomeno che, a quattro anni dall’emersione del Covid, ha generato allarme a livello planetario.

L’Oms sulle polmoniti in Cina: “Le autorità hanno fornito i dati richiesti”

“Le autorità cinesi hanno informato che non è stato rilevato alcun patogeno insolito o nuovo o manifestazioni cliniche insolite, anche a Pechino e Liaoning, ma solo un aumento generale delle malattie respiratorie dovuto a molteplici agenti patogeni noti”, ha reso noto l’Oms, in un aggiornamento pubblicato online, nel quale si riferisce anche del fatto che è stato comunicato “un aumento delle visite ambulatoriali e dei ricoveri ospedalieri di bambini a causa di polmonite da Mycoplasma pneumoniae da maggio e di Rsv (virus respiratorio sinciziale), adenovirus e virus dell’influenza da ottobre”. Alcuni di questi incrementi di casi, ha proseguito l’agenzia dell’Onu, si sono verificati precocemente rispetto al solito andamento stagionale, “ma non sono aumenti inattesi data la revoca delle restrizioni Covid, come accaduto anche in altri Paesi”.

L’Iss: “Il sistema di sorveglianza monitora l’andamento delle infezioni respiratorie”

Dopo l’aggiornamento dell’Oms, il nostro Istituto superiore di sanità ha sottolineato che “il sistema di sorveglianza RespiVirNet attualmente operativo monitora l’andamento delle infezioni respiratorie simil-influenzali nel Paese”. “Il sistema – ha chiarito l’Iss – consente di rilevare eventuali anomalie negli andamenti osservati rispetto a quanto usualmente rilevato nello stesso periodo di anni precedenti su tutto il territorio nazionale”.

Vaia: “Nessun allarme, c’è raccordo con le istituzioni internazionali”

Il chiarimento da parte della Cina sulla natura delle infezioni polmonari che stanno colpendo i bambini del Paese è stato accolto con sollievo da virologi e infettivologi italiani che, considerando plausibile la spiegazione del fenomeno, tendono a considerare veritiere le informazioni fornite da Pechino. “Nessun allarme sul tema delle malattie respiratorie pediatriche in Cina, che stiamo monitorando attentamente in stretto raccordo con le istituzioni internazionali”, ha spiegato il direttore generale Prevenzione del ministero della Salute, Francesco Vaia.

Bassetti: “Se le informazioni sono corrette, possiamo tirare un sospiro di sollievo”

“La Cina ha dato all’Oms entro 24 ore i dati. Devo dire che stavolta sono stati molto rapidi nel dare le informazioni. A quanto sappiamo non si tratta di un microrganismo nuovo o ‘misterioso’, ma che probabilmente è un micoplasma o un virus di stagione e quindi, se queste informazioni sono corrette, penso che si possa tirare un respiro di sollievo”, ha commentato all’Adnkronos Matteo Bassetti, sottolineando che “obiettivamente, quest’anno in Cina hanno tolto tutte le restrizioni e probabilmente potrebbe essere davvero il micoplasma che si trasmette per via aerea, come si trasmettono altri tipi di microrganismi, sia batteri che virus”.

Lopalco: “Anche in Italia dopo il lockdown ci fu un aumento delle malattie respiratorie nei bambini”

Anche Pierluigi Lopalco ha invitato a eviare “allarmismi sull’epidemia di polmoniti in Cina”. “Le polmoniti sembrano misteriose – ha detto l’epidemiologio – perché non abbiamo notizie certe sulla loro causa. Ma un aumento di ricoveri in pediatria per malattie respiratorie in questo periodo può essere abbastanza normale. In più la Cina esce da poco da un lungo periodo di chiusure. Non dimentichiamo che anche in Italia ed Europa dopo il lockdown abbiamo avuto una impennata di malattie respiratorie virali nei bambini”.

 

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