Privatizzazioni, si inizia da Mps: il ministero offre il 20% delle azioni della banca “rossa” dei misteri
Privatizzazioni, avanti tutta. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, anche su impulso della Ue, accelera sulla via della dismissione della quota di Banca Mps, la banca senese storicamente legate al Pd e più volte salvata dallo Stato, con un esborso di fondi pubblici, negli ultimi anni, stimato nell’ordine dei venti miliardi di euro: da via XX settembre si comunica infatti di aver avviato una Accelerated Bookbuild, procedura accelerata di raccolta ordini per la cessione di 251.937.942 azioni ordinarie di Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. corrispondenti a circa il 20% del capitale sociale della Banca, attraverso un consorzio di banche costituito da BofA Securities Europe SA, Jefferies GmbH e UBS Europe SE in qualità di Joint Global Coordinators e Joint Bookrunners, “con l’obiettivo di promuovere il collocamento delle suddette azioni presso investitori qualificati in Italia e investitori istituzionali esteri”.
I salvataggi dello Stato per coprire i buchi della banca “rossa”
Gli impegni assunti dall’Italia con la Commissione Europea al momento del salvataggio della banca toscana da 5,4 miliardi di euro nel 2017, vincolavano Roma alla vendita della sua partecipazione. Si prevede un incasso, per lo Stato, di almeno 700 milioni di euro.
Nell’ambito dell’operazione – si legge in una nota – “è previsto che il MEF si impegni con i Joint Global Coordinators e Joint Bookrunners a non vendere sul mercato ulteriori azioni della Banca per un periodo di 90 giorni senza il consenso degli stessi Joint Global Coordinators e Joint Bookrunners e salvo esenzioni, come da prassi di mercato. I termini finali dell’operazione saranno comunicati al termine del collocamento”.
Mps in profitto nei primi nove mesi del 2023
Nel bilancio dei primi 9 mesi del 2023 diffuso lo scorso 8 novembre, la banca senese – su cui indaga anche la commissione parlamentare creare per fare luce sul presunto suicidio di David Rossi – aveva evidenziato profitti per quasi 930 milioni di euro, più delle attese, e nell’ultimo mese il titolo ha guadagnato il 28%. Dal canto suo il governo ha indicato nella Nota di aggiornamento di finanza pubblica un piano pluriennale di privatizzazioni da 20 miliardi di euro, progetto la cui fattibilità è stata accolta con scetticismo da molti osservatori.
Cos’è l’Accelerated Bookbuild (Abb) della banca senese
L’Accelerated Bookbuild (Abb), la procedura accelerata di raccolta ordini per la cessione delle azioni ordinarie di Banca Monte dei Paschi di Siena, corrispondenti a circa il 20% del capitale sociale della Banca, è una procedura attraverso la quale quote societarie particolarmente rilevanti sono cedute a investitori istituzionali. La proceduta in Italia è stata spesso utilizzata dagli azionisti di maggioranza per cedere dei pacchetti azionari.
Ciò che contraddistingue principalmente l’Accelerated Bookbuild è la velocità. Le azioni vengono cedute in pochi giorni e non è necessaria alcuna operazione pubblicitaria, a differenza delle Ipo. Tuttavia, l’Accelerated Bookbuild prevede uno sconto per gli investitori che oscilla tra l’1 e il 5% e che rappresenta il margine di guadagno quando verranno cedute ad altri investitori o immessi sul mercato.
In Italia, tra i casi più noti in cui si è ricorsi alla procedura si ricordano quelli di Tod’s, Terna e Banca Generali. Nel 2010 la famiglia Della Valle cedette una quota pari al 10% del capitale con uno sconto del 9,53%, nel 2013 Romano Minozzi cedette una quota pari al 5,35% del capitale di Terna a un prezzo scontato del 4,62% e nello stesso anno Assicurazioni Generali collocò una quota pari a circa il 12% del capitale sociale della banca con uno sconto del 7,13%.