Processo a Grillo jr, Bongiorno: “La vittima finita sul banco degli imputati. Le chiedono persino com’era vestita”

8 Nov 2023 17:47 - di Redazione
Processo Grillo Jr Bongiorno

“La vittima come sul banco degli imputati”. Sono le dure parole dell’ avvocato Giulia Bongiorno. La legale della ragazza italo-norvegese sta continuando a deporre al processo a carico di Ciro Grillo e dei suoi tre amici, accusato di stupro di gruppo. E’ battaglia tra le parti a Tempio Pausania dove per il secondo giorno consecutivo in aula la  vittima dello stupro sta rispondendo alle domande delle difese sulle sue frequentazioni e soprattutto sul contenuto di alcune chat. “Un’udienza nella quale gli avvocati di controparte stanno facendo le loro domande di caccia all’errore – ha detto l’avvocato Bongiorno -. Come spesso capita in questi processi è come se la persona offesa improvvisamente fosse sul banco degli imputati”.

Processo a Ciro Grillo, Bongiorno: vittima finita sul banco delgli imputati”

“Quella di oggi è un’udienza nella quale gli avvocati degli imputati, facendo il loro lavoro, stanno facendo una serie di domande di caccia all’errore. Come spesso capita in questi processi, è come se la persona offesa che ha denunciato qualcosa di grave fosse improvvisamente sul banco degli imputati. E, quindi, ci sono una serie di domande su come è vestita, sulle precedenti frequentazioni, sulla scuola cattolica; dirette a tratteggiare una personalità che la mia assistita ha sempre respinto”.

Bongiorno: “In Italia è frequente che si facciano domande dirette a screditare”

Entrando nel merito ha detto: “Anche nelle chat la mia assistita ha riferito che in realtà per lei il sesso è sacro- dice ancora Bongiorno-. Ci sono delle chat che sono come le scatole nere degli aerei. Nella scatola nera, cioè, si trova la verità. E nella chat lei dice che per lei il sesso è sacro. Una cosa è scherzare, avere atteggiamenti amichevoli, ma a lei dava fastidio quando una norvegese veniva considerata una persona leggera”. “E’ una persona che ha avuto sicuramente dei flirt ma per lei è il sesso è sacro, sacro, sacro- dice ancora Bongiorno -. Questa è la linea che emerge in maniera documentale. E oggi si sta parlando della tuta e di come era vestita…”. Alla domanda se è in corso in aula una vittimizzazione secondaria sulla ragazza che avrebbe subito il presunto stupro di gruppo, l’avvocata Bongiorno replica: “In Italia è abbastanza frequente che si facciano domande dirette a screditare i testi, capita sempre. Io non metto sul banco degli imputati gli avvocati. Io assisto in questo momento una ragazza che ieri ha dovuto rivivere questa vicenda. E che la notte scorsa non ha chiuso occhio. Una ragazza che, come se volesse essere il più precisa possibile, ma che cade in momenti di grande sconforto; in cui vorrebbe che finisse tutto ma con grande rigore sta andando avanti”.

Bongiorno: “Non so che succederà se verrà proiettato il video delle violenze”

Durante il controesame, la ragazza italo-norvegese  è scoppiata di nuovo a piangere. Il Presidente Marco Contu ha deciso di sospendere l’udienza per qualche minuto. I legali degli imputati insistono:”Sono numerose le contraddizioni emerse dal controesame della ragazze; anzi sono una prima serie di contraddizioni che sono legate ad antefatti che verranno approfonditi successivamente”, ha detto’avvocato Mariano Mameli, legale di Edoardo Capitta, uno dei quattro ragazzi accusati. “Anche oggi la nostra assistita ha attraversato un mare di ricordi e di sofferenze ricostruendo in modo puntuale le violenze subite”, afferma Bongiorno. Al punto che “non ha mai voluto rivedere le immagini delle violenze sessuali filmate dai ragazzi stessi e che sono agli atti del processo”. La legale durante la preparazione dell’esame, avvenuto ieri in aula, avrebbe voluto vedere insieme con la giovane quel video ma la ragazza “é sempre fuggita all’idea di vederlo…”, dice. Nelle prossime udienze i legali degli imputati vorrebbero mostrare il video in aula. “Non so cosa succederà se sarà proiettato in aula”; dice oggi Bongiorno. “Ma ogni volta che gliel’ho chiesto, non ha mai voluto saperne”, ha ribadito la legale.

 

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