Processo Grillo Jr, la giovane accusatrice tra lacrime e denunce: ho provato a lanciarmi su un treno in corsa

7 Nov 2023 20:50 - di Redazione
Processo Grillo Jr

Al processo a Grillo Jr e amici, dura oltre cinque ore il drammatico racconto in aula della ragazza italo-norvegese che, tra lacrime, singhiozzi e interruzioni, oggi ha portato in aula la sua ricostruzione di una notte da incubo. La notte da incubo, quella vissuta tra il 6 e il 7 luglio del 2019 nel residence di Beppe Grillo, a Porto Cervo, dove secondo la denuncia della giovane, si sarebbe consumata una violenza sessuale di gruppo. Una notte a cui sarebbero seguiti, sempre secondo la testimonianza della ragazza, anni di tormento, di dolore, di disturbi alimentari seri, di ricorso alle droghe con cui stordirsi e non pensare, non ricordare. Interminabili stati di ansia e di depressione che, a sua detta, l’avrebbero indotta a pensare al suicidio. «Dopo lo stupro di gruppo non avevo più voglia di vivere – ha confessato tra le lacrime la giovane in aula –. Una sera mi misi a correre lungo i binari e volevo lanciarmi contro un treno in corsa. Volevo farla finita…».

Al processo Grillo Jr, oltre 5 ore di drammatico racconto

Un racconto drammatico, il suo. Un resoconto amaro che non ammette sconti di dolore. E che nella ricostruzione della ragazza addita all’origine di ogni male – inflitto in quella notte e vissuto a fior di pelle anche per tutto il tempo che è seguito – i quattro imputati alla sbarra di un processo che oggi ha registrato la sua udienza chiave e il momento clou con la parola passata a lei: vittima dei presunti abusi e grande accusatrice di Ciro Grillo, figlio del fondatore del M5S. Con i suoi tre amici: Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria. Nessuno di loro oggi era presente in aula ad ascoltare il racconto della giovane italo-norvegese, che all’epoca dei fatti aveva appena 19 anni. Nessuno di loro ha ascoltato in presa diretta il racconto di quanto accaduto dopo il presunto stupro quando, per esempio, la giovane ha pensato di dover infierire contro se stessa con degli atti di autolesionismo.

La rivelazione choc: «Dopo quella notte volevo farla finita»

«Mi tagliuzzavo e mi graffiavo volutamente», racconta la ragazza nel corso della sua deposizione. E dice anche di avere avuto «disturbi alimentari importanti. Mangiavo e poi vomitavo», racconta. «Assumevo sostanze per farmi del male», aggiunge poco dopo. «Mi drogavo, non volevo ricordare quello che mi era accaduto». Droghe anche pesanti, ultimo anello di una catena di autodistruzione e dolore che ha tenuto avvinta la ragazza – .80 m e poco più di 50 kg – che oggi è apparsa molto provata, sofferente, intrisa di un dolore e di uno sconcerto di cui non è evidentemente ancora riuscita a venire a capo. E in cui si affacciano, estemporanei, flashback e momenti che – ha raccontato in aula – ha provato invano di dimenticare. Momenti che oggi la ragazza ha raccolto e racchiuso in un deposizione che accusa i 4 giovani alla sbarra.

«Costretta con la forza a bere della vodka da una bottiglia»

Come Francesco Corsiglia, che la giovane accusa di averla violentata per due volte. E a cui poi aggiunge, in una sconcertante escalation dell’orrore, che sarebbe seguito poi lo stupro perpetrato anche dagli altri tre: Capitta, Lauria e Grillo jr. C’è una «linea di confine» tra quello che è accaduto fino a quel momento, e quando i quattro l’avrebbero costretta a bere della vodka da una bottiglia. «A un certo punto, quella notte, fui costretta a bere della vodka dalla bottiglia. Vittorio (Lauria ndr) mi afferrò la testa con la forza e con una mano mi teneva il collo e con l’altra mi forzava a bere», ha raccontato oggi in aula l’italo-norvegese. Una vodka «dal colore e dal sapore strano…», dice.

L’accusatrice al processo Grillo Jr: «Non sentivo il mio corpo… Non riuscivo a muovermi…»

Poi lo stupro collettivo: «Io volevo urlare ma non ci riuscivo. Volevo gridare ma ero come paralizzata», ha raccontato ancora tra la lacrime. «Non sentivo il mio corpo e neppure le mie braccia. Non riuscivo a muovermi…», ha aggiunto ancora. Ricordando quei momenti tragici. Rispondendo alle domande del Procuratore Gregorio Capasso, che rappresenta l’accusa nel processo. Un processo che in calendario per domani, alle ore 10, ha il controesame dei legali degli imputati, che si annuncia infuocato…

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