“Sanchez traditore”: esplode la rabbia nelle città spagnole dopo l’amnistia ai separatisti catalani
La presse parla di “folla oceanica”. Al grido di “Sanchez traditore” oltre centomila persone hanno manifestato domenica in Spagna contro la prevista amnistia per i separatisti catalani. L’amnistia è stata promessa dal primo ministro ad interim a due partiti separatisti catalani, per assicurarsi il loro sostegno per un altro mandato di quattro anni, che dovrebbe essere confermato nei prossimi giorni. I partecipanti alla più grande manifestazione di Madrid brandivano cartelli con le scritte “No all’amnistia, sì alla Costituzione” e “Sánchez traditore”. I rappresentanti del più grande partito di opposizione, il Partito Popolare, di orientamento conservatore (Pp), hanno sostenuto che la democrazia in Spagna è in pericolo.
Folla oceanica in 52 capoluoghi della Spagna
Per il leader del Pp Alberto Núñez Feijóo, le proteste continueranno fino a quando non saranno indette nuove elezioni. Secondo il partito popolare – riporta l’Ansa- alle manifestazioni che si sono tenute nei 52 capoluoghi spagnoli hanno partecipato circa 2 milioni di persone. Fonti del governo, invece, parlano di 400mila presenze. Il divario di cifre è più evidente a Madrid: nella capitale secondo il partito di Alberto Nunez Feijòo hanno protestato mezzo milione di persone, 80mila per la Questura. Tuttavia, nessun dubbio sul fatto che le manifestazioni siano imponenti.
Il motivo della rabbia popolare risale ell’esito delle elezioni tradito. La Spagna è andata alle urne nel luglio scorso ed è uscito vincitore il centrodestra. E nonostante il voto degli spagnoli abbia premiato i popolari di Alberto Nunez Feijoo, Sanchez sta facendo di tutto per creare una nuova coalizione in contrasto con le scelte uscite dalle urne. Si dovrà formare un nuovo governo entro il 27 novembre: se non dovesse riuscirci, le elezioni anticipate si dovrebbero tenere il 14 gennaio. L’unica carta, pertanto, è l’accordo con i separatiati catalani.
Il socialista Sanchez disposto a tutto pur di governare contro il voto di luglio
I conservatori spagnoli sono scettici sulle concessioni ai separatisti, mentre il partito di destra Vox vorrebbe bandire completamente questi partiti. Alcuni elettori del Psoe, poi, sono irritati, anche perché durante la campagna elettorale Sánchez aveva escluso non solo un referendum sulla secessione della Catalogna dalla Spagna, come nel 2017, ma anche un’amnistia per i separatisti. Poi si è rimangiato tutto quando, dopo le elezioni del 23 luglio, è diventato chiaro che avrebbe potuto governare solo con l’aiuto dei partiti separatisti. Quindi ha aperto ad un’amnistia. Di qui le proteste. Il Partito Popolare aveva indetto per domenica manifestazioni nei capoluoghi di tutte le province del Paese. Si sono uniti anche Vox e il piccolo partito centrista Ciudadanos (Cittadini), di orientamento liberale.
La Catalogna crea da tempo problemi al governo centrale di Madrid. Il primo ottobre 2017 si è svolto un referendum del governo regionale della Catalogna sulla secessione dalla Spagna, senza l’autorizzazione del governo centrale. La Polizia spagnola, in alcuni casi, ha usato la forza per impedire lo scrutinio. Il sì ha vinto, ma la Corte Costituzionale spagnola ha dichiarato illegale il referendum. La Catalogna, una ricca regione della Spagna nordorientale, è stata quindi temporaneamente posta sotto il dominio diretto di Madrid. Il leader regionale Carles Puigdemont e alcuni dei suoi compagni sono poi fuggiti all’estero. Altri esponenti separatisti sono stati condannati a lunghe pene detentive, ma sono stati graziati nel 2021.
“Sanchez è un delinquente non un presidente”, recitano gli striscioni
“La Commissione europea deve prendere posizione”, contro l’amnistia che Pedro Sanchez ha garantito agli indipendentisti catalani. Antonio López-Istúriz White, europarlamentare di lungo corso del Ppe ha rilasciato un’intervista all’Huffington Post dopo una manifestazione a Bruxelles. L'”appoggio” a Sancheza dato dal nostro commissario Gentiloni grida vendetta. La gente grida: “La Spagna non è in vendita”, “Sanchez è un delinquente, non un presidente”, “l’amnistia è tradimento”.