Sbarra smentisce Landini: “Non vedo rischi per il diritto di sciopero. Ora si disinneschi lo scontro”
“Ora è il momento di disinnescare questo clima di scontro e di concentrarsi sui contenuti”. All’indomani della decisione di Cgil e Uil di ridurre lo sciopero dei trasporti di domani, 17 novembre, a quattro ore, arrivata solo dopo la precettazione, Luigi Sbarra saluta la scelta come “saggia”, sottolineando che “rispetta non tanto la decisione della Commissione, ma la legge”. “Lo sciopero rimane un diritto inviolabile della nostra democrazia e deve essere usato nel rispetto delle norme a garanzia sia dei lavoratori, sia dei cittadini”, ha aggiunto il sindacalista, per il quale è “sbagliato” caricare entrambi di “ulteriori sacrifici”.
Sbarra: “Onestamente fatico a vedere il diritto di sciopero a rischio”
Sbarra, che da subito si era smarcato dalla linea del muro contro muro delle altre due sigle, in un colloquio con il Corriere della Sera ha però marcato ancora una differenza, chiarendo di non considerare il diritto di sciopero a rischio. “Onestamente fatico a vedere questo pericolo”, ha detto. Una precisazione che, sollecitata dalle domande di Claudia Voltattorni, che firma l’intervista, suona come una risposta allo spettro agitato da Maurizio Landini, che ieri, dopo l’annuncio del passo indietro sulla serrata di un’intera giornata, ha detto che “ad oggi c’è un motivo in più per scendere in campo: quello di difendere per tutti il diritto sacrosanto ad esercitare il diritto allo sciopero che è un diritto della democrazia”. Una necessità che, come emerge dalle sue parole, Sbarra non riscontra: “Qui c’è una legge chiara, cristallina. Lo sciopero generale richiede la piena adesione di tutte le sigle maggiormente rappresentative. Qui abbiamo molte categorie esentate e una diluizione nel tempo delle iniziative non compatibile con una legge del 1990”.
L’appello a disinnescare lo scontro: “È sbagliato polarizzare ancora gli animi”
È “sbagliato polarizzare ancora gli animi, politicizzare o strumentalizzare da una parte e dall’altra questa vicenda”, ha poi avvertito il segretario della Cisl, per il quale “la precettazione è uno strumento delicato che può essere usato solo per motivi straordinari o quando ci sono palesi violazioni della normativa”. “Toccava alla Commissione di garanzia, organismo neutro e indipendente, stabilire se c’erano irregolarità. Ora però – ha proseguito – cerchiamo di lavorare per il bene del Paese, riempiendo le piazze anche di idee e progetti e migliorando una manovra che ha molte luci ma anche pesanti ombre”.
Il richiamo a “non svilire lo sciopero generale”
Sbarra, poi, ha ribadito la posizione non pregiudiziale del suo sindacato rispetto alla manovra. Il segretario della Cisl ha sempre parlato di un “giudizio articolato”, spiegando di rilevare non solo criticità ma anche punti di forza nella legge di bilancio, rispetto alla quale riconosce che “l’elemento più penalizzante è la portata limitata delle risorse”. Dunque, non ha senso proclamare uno sciopero generale a prescindere. Alla domanda se la Cisl sarebbe pronta ad attuarlo, infatti, Sbarra ha risposto che “vedremo cosa uscirà dal Parlamento”. “Non abbiamo mai cancellato la parola sciopero dal nostro dizionario, ma – ha sottolineato – bisogna stare molto attenti a non svilirlo, a non farlo diventare un rito fine a sé stesso che ripetuto in maniera compulsiva alla lunga logora la rappresentanza sociale e dà spazio ai populismi”.