Sicurezza, Sala denuncia un complotto contro Milano. E ottiene solo una figuraccia: ecco dati e testimonianze
Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, lamenta una “evidente campagna politico-mediatica contro Milano” sul tema della sicurezza. Lo fa tramite le storie di Instagram, dove pubblica i dati della prefettura sugli omicidi volontari in città consumati tra il 1987 e il 2023, dai quali emerge un netto calo. Epperò quello del sindaco, che estrapola il dato su un solo tipo di reato per dimostrare che la città non è poi così insicura e violenta, appare come un gioco delle tre carte, neanche troppo ben riuscito, visto che gli ultimi dati del Dipartimento di pubblica sicurezza del Ministero dell’Interno, pubblicati neanche un mese fa, collocano Milano in cima alla classifica con più denunce di reati. C’è poi un altro elemento: è certamente vero che sulla mancanza di sicurezza a Milano si sono registrate numerose testimonianze ad alto impatto mediatico, ma è altrettanto vero che sono arrivate da personaggi noti ai quali nessuno, in buona fede, può pensare di attribuire la partecipazione a un complotto politico contro Milano.
I dati sulla sicurezza: Milano stabilmente prima in Italia per numero di denunce
Prima di tutto i numeri. Circa un mese fa, il 9 ottobre, la classifica 2023 sull’indice di criminalità elaborata dal Sole 24 Ore, su dati del Viminale, ha evidenziato che la provincia di Milano batte tutti in termini di denunce. Certo, va considerata l’attitudine dei cittadini a rivolgersi alle forze dell’ordine per i torti subiti, ma la situazione è tale che l’elemento sociologico non basta a rassicurare. A Milano si registrano poco meno di 7mila denunce (6.991,3) ogni 100mila abitanti. Un dato per altro in crescita rispetto alla stessa classifica del 2022, quando con 6mila denunce la città aveva comunque già questo non lusinghiero primato. Milano risulta prima per furti, con 3.800 denunce ogni 100mila abitanti; furti negli esercizi commerciali con 285 denunce ogni 100mila abitanti; rapine, con 128 denunce ogni 100mila abitanti.
La furbata di Sala coi numeri degli omicidi volontari
Resta sul podio anche per i danneggiamenti, rispetto ai quali è terza con 923 denunce ogni 100mila abitanti, e non se la cava neanche per un crimine terribile come le violenze sessuali, rispetto al quale è quarta con 18 denunce ogni 100mila abitanti. Va invece effettivamente meglio – per quanto così si possa dire – sul fronte degli omicidi volontari portati da Sala come prova di sicurezza della città: è 30esima con 0,6 denunce. Si tratta di un dato certo confortante per i cittadini, un po’ meno per l’immagine del sindaco, che sventolandolo in quel modo e per quel fine non ci fa una bella figura.
Le testimonianze vip su reati e paura vissuti a Milano
Veniamo ora al presunto complotto politico-mediatico o, se si preferisce, alla “campagna”, come l’ha definita Sala. A dare voce a questo attacco ci sono state persone come: Carlo Verdone, ultimo in ordine di tempo, che ha raccontato la “paura” provata alla Stazione di Milano; Elenoire Casalegno, che sui social si è sfogata dopo essere stata “inseguita e assalita da uno squilibrato”, in pieno giorno, in corso di Porta Nuova; il pilota di Formula Uno Carlos Sainz, vittima di un tentativo di rapina del Rolex, che è avventurosamente riuscito a sventare; Christian Vieri, a sua volta protagonista di uno sventato furto mentre si trovava in un ristorante con la moglie; Saturnino Celani, il bassista di Jovanotti, che è stato borseggiato mentre andava in stazione; il noto ristoratore Giuseppe Cummo, derubato in casa sua di 95mila euro in contanti e diversi orologi molto importanti; il dentista Luca Macaluso, che in un tentativo di rapina si è visto anche esplodere contro due colpi di pistola a salve. Storie di recente messe in fila dall’agenzia di stampa Adnkronos, cui si aggiungono quelle di quotidiana inquietudine di chi si trova a percorre le strade della città, soprattutto di sera, magari per necessità, come raccontato da Angelina Mango rispetto a una sera che è dovuta andare in farmacia intorno alle 22.30.
L’insostenibile lamentela di Sala sulla “campagna politico-mediatica” ai danni della città
Dunque, nomi ai quali sembra difficile attribuire una volontà politica di nuocere al sindaco o, peggio, alla città. Ma per Sala, che pure nelle sue storie ha ribadito l’importanza della sicurezza, ci sarebbe un attacco frutto di una precisa intelligenza e di una chiara volontà. “Che ci sia una campagna politica e mediatica contro il sindaco ci sta. Ma chi per calcolo politico attacca Milano fa un danno ai tanti che grazie all’attrattività della città lavorano o comunque costruiscono le basi per la propria vita”, ha scritto il sindaco nelle sue storie, assicurando per lo meno in conclusione che “noi continueremo a lavorare per migliorare la situazione”.