A terra, testa bassa e mani dietro la schiena: le immagini della resa dei militanti di Hamas all’Idf virali sul web (video)
Bloccati. Neutralizzati. A testa bassa e con le mani legate dietro la schiena. Allineati in terra, come prigionieri di guerra, e poi caricati sulle camionette dell’esercito israeliano. Decine e decine di «sospetti terroristi» di Hamas, che si siano consegnati o che siano stati catturati, ora sono comunque in stato di arresto e vengono interrogati dall’esercito e dall’intelligence israeliana. Tutto accade nella Striscia di Gaza, in una data drammaticamente simbolica: il 7 dicembre. Il giorno che segna una tragica ricorrenza, quella dei due mesi dal brutale attacco contro Israele che ha lasciato sul terreno 1200 morti: il 7 ottobre.
Decine di militanti di Hamas si arrendono alle forze israeliane
A 63 giorni dall’inizio della guerra in Medio Oriente, e a poche ore dalla riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che aprirà i battenti a breve, in seguito a una richiesta straordinaria del Segretario generale Antonio Guterres per votare una risoluzione messa a punto dagli Emirati arabi uniti con la richiesta di un cessate il fuoco immediato nella Striscia di Gaza, diversi filmati girati a Gaza e caricati sui social media nelle ultime ore mostrano come le Forze di difesa israeliane abbiano radunato dozzine di palestinesi in strada e a bordo dei camion. Secondo quanto riportato dai media ebraici sarebbero possibili sospetti di Hamas che si sono arresi alle truppe israeliane a Jabaliya e in altre aree del Paese.
Hamas, le immagini della cattura diventano subito virali sui social
Commentando la notizia, il portavoce militare di Israele ha detto che «l’esercito ha arrestato e interrogato centinaia di sospetti terroristi: molti di loro si sono arresi e si sono consegnati». Dall’inizio dell’operazione di terra sono stati uccisi in totale 91 soldati dello Stato ebraico. Intanto il presidente americano Joe Biden ha parlato con il premier israeliano Netanyahu per discutere degli ultimi sviluppi: «C’è urgente necessità di proteggere i civili palestinesi a Gaza». La Casa Bianca ha poi affermato che Israele e Hamas non sono vicini all’accordo su una nuova pausa umanitaria. E intanto, i filmati della resa dei miliziani di Hamas, girati a Gaza, imperversano sui social.
La resa a Gaza: miliziani di Hamas in terra, bendati e con le mani dietro la schiena
Le immagini delle ultime ore mostrano la cattura da parte dell’Idf di decine di militanti palestinesi, che secondo i media israeliani, sarebbero possibili sospetti membri di Hamas, che si sarebbero consegnati alle truppe israeliane a Jabaliya e in altre zone nell’area nord della Striscia di Gaza. I militanti catturati, perlopiù giovani, sono spogliati e in biancheria intima, bendati e con le mani legate dietro la schiena. In un filmato, si vede un gruppo di loro trasportato sul retro di un veicolo militare israeliano (sotto un video postato su Youtube dal TgLa7).
«Controlliamo chi è connesso ad Hamas e chi no. Teniamo detenuti tutti e li interroghiamo», ha spiegato il portavoce dell’Idf, Daniel Hagari, dopo che le foto e i video circolati in Rete sono diventati virali. Se la loro affiliazione a Hamas fosse confermata, sarebbe un segnale che i terroristi stanno perdendo forza e terreno. E non solo sul campo. Ma anche nelle stesse fila interne dell’organizzazione terroristica.
Intanto, il Consiglio di sicurezza Onu si riunisce per votare il cessate il fuoco immediato
Nel frattempo, come anticipato, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite si riunisce nelle prossime ore per discutere della richiesta straordinaria del Segretario generale Antonio Guterres e votare una risoluzione messa a punto dagli Emirati arabi uniti con la richiesta di un cessate il fuoco immediato. Mercoledì Guterres aveva invocato l’articolo 99 della Carta delle Nazioni Unite secondo cui il Segretario generale ha la facoltà di portare all’attenzione del Consiglio «un qualsiasi tema che nella sua opinione minaccia il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale». Un passo che nessuno nella sua posizione aveva mai compiuto negli ultimi decenni.
La bozza comprende la protezione dei civili a Gaza e il rilascio di tutti gli ostaggi nelle mani di Hamas
«Nel pieno di bombardamenti costanti delle forze di difesa israeliane e senza rifugio o l’essenziale per sopravvivere, presto l’ordine pubblico precipiterà completamente a causa delle condizioni disperate, rendendo l’assistenza umanitaria anche limitata impossibile» è la convinzione – e il timore dilagante – che filtrano dal Palazzo di vetro. L’ultima versione della bozza di risoluzione, un testo breve, definisce la situazione umanitaria a Gaza «catastrofica». E «chiede un cessate il fuoco umanitario immediato». La protezione dei civili. Il rilascio immediato e senza condizione di tutti gli ostaggi sequestrati da Hamas. Infine, l’accesso umanitario alla Striscia di Gaza.
Cessate il fuoco, Usa: una nuova risoluzione del Consiglio in questa fase «non è utile»
Quattro bozze di risoluzione sulla guerra a Gaza sono state presentate al Consiglio dall’inizio del conflitto lo scorso sette ottobre. E sono tutte state respinte. Gli Stati Uniti, che hanno esercitato il loro diritto di veto contro una precedente risoluzione, respingono l’idea di un cessate il fuoco. Per Washington una nuova risoluzione del Consiglio è, in questa fase, «non utile». Su tutt, poi, pende la drammatica questione irrisolta dei 138 ostaggi ancora nelle mani di Hamas.