Assegno di inclusione, il governo anticipa le domande: da quando si può iniziare a chiederlo
“Anticiperemo a metà dicembre le domande per il nuovo strumento, l’Assegno di inclusione, l’Adi, che parte a gennaio: siamo pronti”. Lo ha annunciato il direttore generale dell’Inps, Vincenzo Caridi, in riferimento al nuovo strumento di contrasto alla povertà voluto dal governo e destinato a partire il 1° gennaio.
Caridi: “Anticiperemo a metà dicembre le domande per l’Assegno di inclusione”
Secondo quanto riferito dal Sole 24 ore la data prevista per l’avvio delle domande sarebbe il 18 dicembre. L’anticipo delle procedure sarebbe stato deciso dal governo per evitare che le famiglie che hanno diritto al sussidio – fra le quali anche i percettori di reddito di cittadinanza che si trovano in condizioni di effettivo disagio – rischiassero di perdere una mensilità. Ma anche per evitare un click day che avrebbe potuto sovraccaricare il Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (Siisi) e generare un disservizio.
L’erogazione solo dopo l’esito positivo dei controlli
L’indennità Adi è un’integrazione al reddito familiare fino a 6mila euro annui, aumentabile in base a parametri che tengono conto della composizione del nucleo, e fino a 3.360 euro annui per l’eventuale necessità di pagare l’affitto e “viene attribuita – ha spiegato Caridi – a seguito dell’esito positivo dei controlli sui requisiti e alla sottoscrizione del Patto di attivazione digitale. Sarà erogata attraverso la Carta di inclusione che viene emessa da Poste italiane”.
Cos’è l’indennità Adi e chi può richiederla
Dalle prime stime trapelate dell’Inps saranno 737.400 i nuclei familiari interessati a richiedere l’Assegno d’inclusione, riconosciuto dal primo gennaio ai nuclei familiari che oltre ad un reddito basso, hanno disabili, minori, over 60 e persone prese in carico dai servizi sociali. La platea comprende 348mila nuclei con un minore, 215.800 con una persona disabile, 341.700 con un componente con almeno 60 anni.