Atreju, terza giornata. Fazzolari: “L’Ucraina ha già vinto la guerra fermando l’espansionismo russo”

16 Dic 2023 18:00 - di Monica Pucci

“La cosa più assurda è quando sento dire che la guerra va molto male per l’Ucraina e molto bene per la Russia” mentre l’Ucraina “ha opposto una resistenza incredibile, come se la Polonia nel ’39 avesse bloccato la Germania ai confini. Come sta andando ce lo dicono i numeri: i russi hanno perso 340mila uomini, più soldati di quanti ne perse l’Italia durante la Seconda guerra mondiale”. Parole nette, quelle del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari, alla festa di Atreju, nella terza giornata, nel corso del dibattito su “Roma al centro del Mediterraneo: quale ruolo geopolitico per l’Italia“, al quale hanno preso parte anche il ministro della Difesa, Guido Crosetto, il presidente della Camera Lorenzo Fontana, il viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli e Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni), con l’introduzione di Giulio Tremonti e la moderazione di Mario Sechi.

Ucraina, ad Atreju Fazzolari smonta le teorie putiniane

“A questo prezzo terribile, in termini di uomini e mezzi”, la Russia di Putin è riuscita “a conquistare l’11% del territorio ucraino, rendendo impossibile la conquista dell’intera Ucraina e l’obiettivo della Russia di tornare a controllare i vecchi confini russi. Come sta andando la guerra? Sta andando che l’Ucraina ha già vinto la guerra, come ha detto Giorgia Meloni: ha fermato la volontà espansionistica russa, con una capacità irripetibile, e credo che tutto l’Occidente debba essergli grato”.

Crosetto: “Non siamo più il centro del mondo…”

“Siamo abituati a pensare al nostro Paese come il centro del mondo, perché lo siamo stati per centinaia di anni. Adesso siamo lo 0,76% della popolazione mondiale”, ha invece spiegato, in termini di geopolitica, il ministro della Difesa Guido Crosetto. “In quest’epoca – ha aggiunto Crosetto – non avere risorse naturali rispetto ad altri Paesi – l’unica risorsa che abbiamo è quella della produzione agricola, che ci ha regalato la nostra posizione geografica, nel cuore del Mediterraneo – comporta che il nostro futuro dipenda dai rapporti con altre nazioni”. In ogni caso, ha aggiunto Crosetto, “le scelte geopolitiche non possono essere prese da tecnici. Sono scelte di grande respiro e devono essere prese dalla politica”.

Fontana e la crisi demografica dell’Occidente

“Viviamo una crisi demografica importante. In Africa l’età mediana è 18 anni, in Italia 47-48. Se un Paese non ha una buona demografia è in un periodo di decadenza, probabilmente anche perché abbiamo vissuto in una fase economicista. Anche alll’Europa manca il fattore geopolitico e pensando solo all’economia non si fa geopolitica”, ha insistito, invece, il presidente della Camera Lorenzo Fontana nel corso del dibattito.

Descalzi: “Fondamentale investire in Africa”

“L’Africa non è un paese ma un insieme di paesi e culture, che è difficile catalogare. E’ un grande mercato” ma anche una realtà complessa di “1,8 mld di persone che avranno hanno problemi di occupazione: non possiamo fare solo la carità se vogliamo che queste persone non scappino” anche perché “non c’è nessun altro paese esposto come noi” alla prospettiva di dover fronteggiare questo flusso, ha poi sottolineato l’ad di Eni Claudio Descalzi intervenendo ad Atreju.

Descalzi pone l’accento sulla dimensione energetica nel rapporto con l’Africa: “L’Italia è un grande mercato che non ha energia, per questo abbiamo bisogno dell’Africa”. Certo, ammette, “finora gli investimenti non hanno portato un ciclo virtuoso” ma “per noi farli è una necessità: dobbiamo guidare il flusso energetico ma in modo strutturato e continuo”.

 

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