Bellucci: nella manovra importanti miglioramenti in materia di politiche sociali e Terzo settore
“Grande soddisfazione per l’approvazione nella Legge di bilancio – che ieri ha ricevuto il via libera dall’Aula del Senato – di alcuni emendamenti in materia di politiche sociali e Terzo settore, da me fortemente voluti e sostenuti dal Governo, per risolvere problemi annosi”. Lo dice il viceministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Maria Teresa Bellucci. Che aggiunge: tali emendamenti servono per “semplificare procedure, aiutare Regioni ed enti territoriali, rafforzare uffici nevralgici e, dunque, migliorare l’efficienza dei servizi. Dopo anni di disattenzione da parte dei precedenti esecutivi, il nostro Governo punta i riflettori sul Terzo settore e su tutto il nostro prezioso e articolato mondo della solidarietà sociale e rilancia la centralità delle Politiche Sociali e di chi opera, sia in ambito pubblico che del privato sociale, per il bene comune e la crescita solidale della Nazione”.
“La riforma del Terzo settore, adottata nel 2017 – precisa Bellucci – attende ancora di essere completamente attuata ed è mio impegno personale riuscire a farlo, nell’interesse delle organizzazioni che ne fanno parte e che da anni aspettano – nell’incertezza – la piena entrata in vigore di tante disposizioni agevolative e di sostegno delle importanti attività che svolgono nell’interesse della collettività e, soprattutto, a vantaggio dei più fragili”.
“Approvato l’emendamento che semplifica e uniforma la modalità di monitoraggio e rendicontazione del Fondo per le non autosufficienze e del Fondo per l’assistenza alle persone con disabilità gravi prive del sostegno familiare. Le Regioni, da tempo, segnalavano – sottolinea il viceministro – la grande criticità causata dalla mancata rendicontazione, anche di una minima percentuale, delle somme destinate ai Livelli essenziali di prestazione sociale (Leps) da parte di Comuni e Ambiti territoriali sociali (Ats), che comportava la perdita dell’intera annualità assegnata alla Regione, con conseguente danno per le persone non autosufficienti e per le persone disabili. Grazie al nostro intervento, questi casi non produrranno più un taglio ai trasferimenti di risorse destinate alle persone fragili, né l’interruzione nell’erogazione dei servizi, e le Regioni avranno la sicurezza che le risorse non vadano perse, ma che siano riassegnate per le medesime finalità e con i medesimi criteri di riparto, fermo restando il loro necessario impegno a garantire il monitoraggio e, in casi estremi, l’esercizio dei poteri sostitutivi”.