Chiara Ferragni, pandori sempre più indigesti: indaga anche la Procura di Prato, si muove la Gdf

28 Dic 2023 13:36 - di Penelope Corrado
Chiara Ferragni, Finanza

Pandori sempre più indigesti per Chiara Ferragni. La Procura di Prato ha aperto un fascicolo di indagine sul caso del pandoro Balocco ‘Pink Christmas’ firmato da Chiara Ferragni. La notizia riportata oggi dalla stampa locale è stata confermata da fonti inquirenti all’Adnkronos. Dopo la Procura di Milano, competente territorialmente, anche il procuratore facente funzione della città toscana, Laura Canovai, ha aperto un’inchiesta a modello 45, ovvero senza ipotesi di reato e senza indagati, come atto dovuto per l’obbligatorietà dell’azione penale a seguito dell’esposto che l’associazione di consumatori Codacons ha presentato all’autorità giudiziaria in tutta Italia, compresa la Procura di Prato.

La Procura di Prato segue la Procura di Milano

La Guardia di Finanza di Prato ha già acquisito alcuni documenti legati al contratto tra l’azienda di Cuneo, in Piemonte e la influencer. L’ informativa che redigeranno i finanzieri, verrà trasmessa alla procuratrice di Prato facente funzioni, Laura Canovai e poi alla procura di Milano, da dove è partita l’inchiesta madre. Non va escluso, inoltre, che tutti gli atti possano confluire in un unico fascicolo proprio nel capoluogo lombardo. Sotto la lente d’ingrandimento dei finanzieri, eventuali violazioni delle normative antitrust ed eventuali reati, che per il momento non sono stati ancora ravvisati. Nell’ambito dell’inchiesta, che la procura di Milano definisce esplorativa, non ci sono, per il momento, né indagati e nemmeno ipotesi di reato.

Pandori Balocco e Ferragni: la Finanza acquisisce le carte del contratto

Nel suo esposto all’autorità giudiziaria il Codacons ipotizza il reato di truffa aggravata a danno dei consumatori per il caso dei pandori della Ferragni. Secondo il Codacons è stato fatto credere che “acquistando il Pandoro Pink Christmas i consumatori avrebbero contribuito alla donazione” all’ospedale Regina Margherita di Torino “in realtà già fatta dalla sola Balocco” e che “comprando il pandoro si poteva contribuire alla donazione e che la signora Ferragbi partecipava direttamente alla donazione, circostanze risultate non rispondenti al vero”.

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