Concia, il ministro Valditara ritira la proposta: “Troppe polemiche non fanno bene alla scuola”

9 Dic 2023 20:16 - di Stefania Campitelli

Nel giro di poche ore scoppia il caso politico. L’annuncio del ministro Giuseppe Valditara, audito in commissione femminicidi alla Camera, di nominare Anna Paola Concia (insieme a suor Anna Monia Alfieri e Paola Zerman) responsabile del progetto “Educare alle relazioni”, scatena uno tsunami. Tra perplessità, richieste di chiarimenti e marce indietro. E il ministro torna sui suoi passi per spegnere sul nascere le critiche.

Valditara: troppe polemiche, non si farà

Per evitare polemiche che non fanno bene al mondo della scuola, il ministro ferma l’iniziativa. “Troppe polemiche, la scuola ha bisogno i serenità”, spiega e decide di procedere senza nessun garante. Saltano anche i nomi di suor Monia Alfieri e dell’esponente del Popolo della famiglia, Paola Zerman. “Nel suo svolgimento concreto si continuerà il dialogo con le associazioni rappresentative dei genitori, dei docenti e degli studenti”, precisa il ministro. Che spiega la filosofia della sua iniziativa non compresa.

Il contrasto alla violenza è missione di tutti

“Il maschilismo e la violenza contro le donne sono temi seri e importanti – sottolinea Valditara – che stanno a cuore a questo governo. Non a caso è stato approvato dal Parlamento il 22 novembre il ddl ‘Disposizioni per il contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica’. Il mio progetto ‘Educare alle relazioni’ dà una risposta che attua questo indirizzo. E che tiene conto delle tante sensibilità di cui è composto il Paese e il Parlamento. Non parla dunque in alcun modo di educazione sessuale, di educazione all’affettività, o di cultura gender”. Niente garanti. Il caso è chiuso.

Le critiche della Lega: scelta divisiva

Le critiche più forti erano arrivate dalla Lega e da Fratelli d’Italia. Una scelta divisiva, dicono, guardando al profilo dell’ex parlamentare: attivista Lgbt ed ex deputata del Partito democratico. “«ono rimasto basito, una decisione che milioni di italiani si sarebbero aspettati da un governo targato Schlein non da questo», scrive su Instagram Matteo Montevecchi. “Dire che il ministro Valditara debba revocare la nomina di Paola Concia è scontato”, conclude il leghista. Più morbida Laura Ravetto, responsabile Pari Opportunità del Carroccio. “Pur riconoscendo la serietà di Paola Concia la sua nomina è divisiva. Il nostro obiettivo, e quello del ministro Valditara, è da sempre stato quello di restituire alla scuola il ruolo e la dignità che merita”. “Non c’è bisogno di nomi o soluzioni divisive per educare alle relazioni, soprattutto se rischiano di alimentare polemiche”, ha detto la responsabile famiglia della Lega Simona Baldassarre.

Le perplessità di Fratelli d’Italia

Perplessità e malcontento anche dentro FdI. Maddalena Morgante, responsabile del Dipartimento Famiglia e valori non negoziabili, dice che non lo avrebbe fatto. “Concia è una bravissima persona, ma non vedo perché debba essere lei a occuparsi di questo progetto. Su questo non sono d’accordo con l’amico leghista Valditara”. Non è meno contraria la senatrice Lavinia Mennuni. “Comprendo lo sconcerto che i numerosissimi elettori di centrodestra ci stanno manifestando in queste ore a proposito della discussa nomina”.

Mennuni: ascolti i sentimenti degli elettori

Mennuni esprime  il timore che, inserendo come coordinatrice del progetto una personalità come la Concia, che evoca di più l’impegno Lgbt che quello contro la violenza sulle donne, “si possa aprire un varco a quella deriva ideologica della propaganda gender”. L’invito al ministro è quello “di ascoltare il malcontento motivato che sale dal popolo di centrodestra e di riconsiderare la nomina della Concia”.

Tajani: è una scelta del ministro e la rispetto

Per il ministro azzurro Antonio Tajani, invece, “se non ci sono forzature non vedo perché attaccare il ministro. Non tocca a me decidere.  Fermo restando che la mia posizione su questo è chiara: bisogna rispettare tutte quante le persone, non avere posizioni aggressive da nessuna parte”.

Concia: ringrazio ma non ci sono le condizioni

Laconica la reazione dell’interessata che ringrazia. “Lo capisco, non ci sono le condizioni”, dice e incassa la telefonata di solidarietà del presidente del Senato, Ignazio La Russa. Sotto la pioggia di critiche aveva scritto su X: “Bisogna avere pazienza. Domani avranno qualcos’altro su cui vomitare odio”.

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