Cop28, l’agenda fitta della Meloni a Dubai con oltre 20 bilaterali. E i saluti con Sunak e Modi sono già un “cult” social

3 Dic 2023 11:54 - di Ginevra Sorrentino
Meloni bilaterali Dubai

L’impellenza di dare una “svolta” all’azione contro i cambiamenti climatici. Ma anche l’urgenza di trovare la via per una «pace duratura» in Medio Oriente: quella che ha scandito la due giorni a Dubai è stata un’agenda a dir poco piena per la premier Giorgia Meloni, con una sequenza fittissima di bilaterali e colloqui. Il presidente del Consiglio, in occasione della Cop28 si è presentata con l’annuncio di 100 milioni di euro che l’Italia verserà al nuovo fondo contro i danni provocati dal clima nei Paesi più vulnerabili. Ma la guerra tra Israele e Gaza, con la tregua interrotta e le ostilità riprese alacremente. I nuovi attacchi di Hamas. E la ricerca di terreni di mediazione internazionale, inevitabilmente hanno occupato gran parte dell’agenda parallela al vertice.

Cop28, agenda piena per la Meloni: oltre 20 bilaterali nella 2 giorni a Dubai

E allora, nella “due giorni” sull’emergenza climatica, il presidente del Consiglio ha incontrato più di 20 capi di Stato e di governo. La Meloni ha avuto sia incontri bilaterali. Sia numerose occasioni di saluto per uno scambio di vedute sulle politiche ambientali e, ovviamente, sulle gravi crisi internazionali in corso in Medio Oriente e in Ucraina. Ci sono quasi 150 leader al summit (nonostante l’auto-congedo dell’Iran, che se ne va, proprio per la presenza di Israele). Quella di Dubai, è unanimemente riconosciuto, si è rivelata una delle edizioni più partecipate di sempre: perché non c’è tempo da perdere per rendere concreta la transizione e per intervenire sulle drammatiche criticità che infiammano l’agenda internazionale.

Transizione ecologica e non solo: l’incontro col primo ministro etiope

Così, si parte dalla necessità urgente di rendere concreto il progetto della transizione, che va accompagnata anche nel campo dei sistemi alimentari. Una “priorità”, con attenzione particolare all’Africa: l’altra “priorità” per l’Italia. Il premier Meloni ne parla con il primo ministro etiope, Abiy Ahmed, in uno dei tanti, intensi bilaterali, che si sono susseguiti nel corso della giornata di ieri. Un elenco fitto di consultazioni e confronti importanti, che vede nell’incontro con il presidente turco Recep Tayyp Erdogan forse quello più articolato e complesso.

Il summit a due con Erdogan: riflettori sulla mediazione possibile della Turchia

I due leader si erano sentiti solo poche settimane fa, e a Dubai la Meloni ha cercato di richiamare al centro del discorso il ruolo che Ankara può giocare nell’evitare un «allargamento» del conflitto al resto della regione. Un tema che infiamma le agende dei leader di tutto il mondo, quello della guerra in Medio oriente, rispetto al quale il premier Meloni ha espresso direttamente al presidente israeliano Isaak Herzog la «solidarietà» dell’Italia che, ha ribadito, «rimane al fianco del popolo israeliano in questo difficile momento».

Gaza e l’impegno dell’Italia per curare i bambini feriti al centro del colloquio tra la Meloni e il premier libanese

Non solo. Nelle parole del presidente del Consiglio Meloni risuona forte anche l’auspicio per una nuova pausa umanitaria. E una conferma dell’impegno italiano per curare soprattutto i bambini feriti, con il team di medici arrivato con lei da Roma e la nave ospedale della marina militare Vulcano che, proprio oggi, attraccherà ad Al Arish in Egitto. E ancora. Di Gaza la Meloni ha parlato anche con il primo ministro del Libano, Najib Miqati, con cui il presidente del Consiglio si è confrontata sulla situazione al confine con Israele, che resta particolarmente difficile. E con l’emiro del Qatar, in prima fila nei negoziati per il raggiungimento di una nuova tregua e per il proseguo del rilascio degli ostaggi tuttora nelle mani di Hamas: Tamim Al Thani.

Una sequenza di incontri e confronti senza sosta…

Un’agenda fitta e una successione di incontri bilaterali senza sosta, quella affrontata a Dubai da Giorgia Meloni che, fra gli altri, oltre ai leader di cui abbiamo appena dato conto, ha incontrato anche il padrone di casa: il Presidente degli Emirati Arabi Uniti, Mohammed bin Zayed Al Nahyan. Il primo ministro indiano, Narendra Modi. E il Presidente egiziano, Abdel Fattah al-Sisi, e il Primo Ministro giapponese Fumio Kishida.

Meloni e il carnet dei colloqui coi leader europei

Summit e colloqui, quelli della Meloni, che naturalmente hanno previsto anche un carnet di incontri con i leader europei. Il premier, infatti, si è confrontata, fra gli altri, con il premier britannico Rishi Sunak, il Presidente francese Emmanuel Macron, il Presidente irlandese Leo Varadkar e l’olandese Mark Rutte, il Presidente della Repubblica Ceca, Petr Fiala.

Il premier Meloni a colloquio con il segretario di Stato Usa, Anthony Blinken

E infine, la Meloni ha colloquiato brevemente anche con il Presidente congolese, Denis Sassou Nguesso. Con il primo ministro delle Bahamas, Philip Davis. E con il Presidente somalo, Hassan Sheikh Mohamud, e col Presidente indonesiano, Joko Widodo. E ancora: la Meloni ha incontrato anche il Segretario di Stato Usa, Antony Blinken. Il Primo Ministro dell’Estonia, Kaja Kallas; il Presidente della Slovenia, Natasa Pirc Musar; il primo ministro del Pakistan Anwaar-ul-Haq Kakar. E, infine, il Segretario esecutivo del Unfcc, Simon Stiell.

Ma sono i saluti con Suniak e Modi a mandare in visibilio i social

Su tutti, però, gli incontri che hanno riscosso maggiore successo e curiosità mediatici, sono stati i saluti – tra un intervento e l’altro, e prima di andare all’Opera di Dubai per il concerto dell’orchestra della Scala – con gli amici Rishi Sunak e Narendra Modi. In India è “popolare”, sottolineano da Palazzo Chigi. E lo ha testimoniato, una volta di più, l’attenzione rivolta da «studenti e giornalisti indiani» alla Melodimania, sugellata con tanto di selfie che ha fatto letteralmente impazzire i social.

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