Depardieu sotto accusa, il gotha della cultura si mobilita in sua difesa: le femministe scatenano l’inferno

27 Dic 2023 15:14 - di Giulia Melodia
Depardieu

Gerard Depardieu al centro di una tempesta giudiziaria e mediatica che proprio in queste ore sta scagliando gli ultimi strali contro l’attore icona della Francia storica, guascona e temeraria. Un uomo e un istrione amante e sostenitore in prima linea della cultura d’oltralpe, a partire dalla difesa e dal rilancio delle tradizioni enologiche e gastronomiche di cui negli anni è diventato, tra film e dichiarazioni pubbliche, sponsor orgoglioso e convinto. Un’icona che, come noto, negli ultimi tempi è stata al centro di una furiosa crociata innescata dai guai legali in cui l’attore è rimasto coinvolto, per cui oggi scendono in campo in sua difesa attori, cantanti, autorità istituzionali. Insomma, una folta rappresentanza del ghota della cultura e del mondo dello spettacolo d’oltralpe.

Depardieu nella bufera: il mondo della cultura francese scende in campo in sua difesa

Un universo rappresentato da oltre 50 artisti, firmatari di una lettera aperta, pubblicata il giorno di Natale sul quotidiano Le Figaro, in difesa dell’attore che sta affrontando più di una dozzina di accuse di stupro e molestie. Una iniziativa tesa a denunciare il “linciaggio” che a detta di chi si sta mobilitando starebbe subendo l’attore, che vede tra le firme di chi crede nel valore dell’artista e nella innocenza dell’uomo, quelle della cantante francese ed ex first lady Carla Bruni-Sarkozy. Dell’attrice inglese Charlotte Rampling. Insieme a quella della bond girl francese Carole Bouquet, che proprio con Depardieu ha avuto una relazione per quasi un decennio, a partire dal 1996.

Un programma su “France 2” e le associazioni femministe rinfocolano accuse e polemiche

Non solo. Tra le personalità del mondo dello spettacolo francese scese in campo al fianco di Depardieu, di cui ha dato conto la rete France 2 – rilanciata da un servizio del Tgcom24 – ci sono anche il regista Bertrand Blier. L’attrice Nathalie Bayee. E gli attori Jacques Weber, Pierre Richard e Gérard Darmon. Ma anche i cantanti Roberto Alagna, Arielle Dombasle e Jacques Dutronc. Personalità di spicco contro le quali, oltre che contro Depardieu stesso ovviamente, si sono scatenate diverse associazioni femministe, che hanno denunciato la pubblicazione dell’intervento a sostegno di Gérard Depardieu, sotto inchiesta per stupri e violenze e al centro di una polemica dopo il programma di France 2. «Non si capisce perché il mondo della cultura si mobiliti. Bisognerebbe utilizzare questa voce per dare sostegno alle vittime», hanno tuonato le attiviste, rinfocolando polemiche e accuse.

I guai giudiziari di Depardieu: le accuse, i processi mediatici

Polemiche e accuse in corso da tempo. Come noto, infatti, l’ex Cyrano de Bergerac è finito al centro della bufera scatenata dalle denunce di alcune giovani colleghe che lo hanno accusato di violenza sessuale e di molestie dentro e fuori dal set. La prima a far scattare i guai giudiziari dell’attore è stata nel 2018 Charlotte Arnould, che ha denunciato l’attore per un presunto abuso avvenuto nella sua casa di Parigi. Lui ha sempre respinto le accuse. Ribadendo la sua innocenza ancora una volta nel 2020, quando era già sottoposto ad indagine. Poi, nell’aprile di quest’anno, più di una dozzina di altre donne si sono fatte avanti, denunciando abusi sul set o perpetrati a detta delle denuncianti anche in location fuori dagli studi di registrazione.

Ma l’attore continua a respingere le accuse

Atti presumibilmente compiuti nell’arco di ben 11 film o serie. E di cui l’attore si sarebbe reso responsabile nell’arco di due decenni (tra il 2004  e il 2022)… Accuse che Depardieu continua a respingere con forza. Affrontando gogna mediatica, esami processuali, attacchi delle associazioni femministe e, soprattutto, il giudizio dell’opinione pubblica e degli addetti ai lavori che, ultimamente, hanno provato a rinnegare carriera e riconoscimenti dell’attore. Un plotone di detrattori, quello schierato contro Depardieu, che recentemente ha indotto a scendere in campo in difesa dell’attore niente poco di meno che il Presidente Macron

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