Femminicidio di Andria, l’audio 5 giorni prima di morire: “Sono in ospedale, mio marito mi ha picchiato”

1 Dic 2023 19:16 - di Gabriele Alberti
Andria feminicidio

Andria è ancora sotto choc per il femminicidio del  28 novembre di  Vincenza Angrisano, la 42enne uccisa dal marito Luigi Leonetti. L’uomo non accettava la fine del rapporto e lei ha trovato la morte,  pugnalata più volte mentre in casa erano presenti i due figli minorenni. Ora spunta un audio drammatico della donna risalente a cinque giorni prima della sua tragica fine. Il 23 novembre la donna era stata schiaffeggiata con violenza dall’uomo durante una lite.

Femminicidio di Andria: l’audio all’amica

Schiaffi che l’hanno fatta finire in ospedale con una prognosi di 4 giorni. È quanto emerge dalle indagini – riportate dal Tgcom 24-  e da quanto aveva raccontato la stessa vittime in un audio inviato a un’amica. Nel messaggio vocale, riportato da La Repubblica e che risalirebbe al 24 novembre, quattro giorni prima di morire, Vincenza Angrisano aveva detto: “Purtroppo, ho avuto una settimana molto particolare: sono andata in ospedale, mio marito mi ha alzato le mani. Facevo casa di mia madre-casa mia, giravo per strada. Cercavo di stare quanto più lontano da casa mia“.

L’uccisione di Vincenza Angrisano, le urla dei figli

Il femminicidio è avvenuto nell’abitazione della coppia, a circa tre chilometri dal centro abitato. La coppia ha due figli, uno di 6 e l’altro di 12 anni. È stato lo stesso Leonetti a chiamare i soccorsi: “Venite, ho ucciso mia moglie”. Ma per la donna non c’era nulla da fare. Secondo quanto ricostruito finora dagli inquirenti, da circa un mese i rapporti tra Vincenza e il marito si erano incrinati. E il giorno in cui è stata uccisa, Vincenza aveva detto a Leonetti, prima di uscire, che non sarebbe più tornata a casa. La donna, però, intorno alle 17, è tornata per riaccompagnare a casa il più piccolo dei loro due figli. È in quel momento che l’uomo ha dato fondo a tutta la sua violoenza cieca. Era  andata in bagno e qui il marito l’ha colpita per almeno tre volte, al torace e all’addome, uccidendola.

i vicini hanno sentito le urla dei bambini. I figli della coppia, di 6 e 12 anni, che erano in casa nel momento dell’omicidio.

Sabato l’autopsia

Ora si trovano ora a casa di una parente della 42enne. L’uomo avrebbe usato un coltello da cucina, che è stato poi sequestrato. Il 51enne, recluso nel carcere di Lucera (Foggia), è accusato di omicidio volontario aggravato dall’aver compiuto il fatto ai danni del coniuge.  L’autopsia sul corpo di Angrisano sarà eseguita nella tarda mattinata di sabato. L’omicida resterà in carcere. Lo ha deciso la gip del Tribunale di Trani, Anna Lucia Altamura, che non ha convalidato il fermo per mancanza del pericolo di fuga; ma ha emesso nei suoi confronti una ordinanza di custodia cautelare in carcere. In quanto ha ritenuto sussistenti sia i gravi indizi di colpevolezza sia le esigenze cautelari. Intanto, sono stati sequestrati i telefonini della coppia. Sarà l’analisi dei contenuti di chat e messaggi ad aiutare gli inquirenti a definire meglio il delitto. Da comprendere anche se la 42enne vivesse in uno stato di pressione psicologica dovuta al marito.

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