
Figuraccia di Natale: 5mila calendari dei vigili di Milano con le date sbagliate, andranno al macero
‘Trenta giorni a dicembre, ma trentuno a novembre’. Dovrebbe recitare così la filastrocca secondo il calendario 2024 della Polizia locale del Comune di Milano, andato in stampa con gli ultimi due mesi dell’anno sbagliati. Ad avvertire dell’errore presente su “5.000 calendari in distribuzione” è stato con una nota il segretario della Fp Cgil del Comune, Giovanni Molisse.
Sui calendari sbagliati a Milano, la nota di De Corato: “Spreco di soldi pubblici, chi paga?”
“Naturalmente – precisa – nessuna colpa al personale comandato a fare queste attività, perché l’errore è sempre possibile, però la superficialità con cui dall’alto del Comando vengono gestite anche queste piccole cose lascia veramente allibiti”. L’errore non è passato inosservato dagli esponenti del centrodestra milanese. “Sono basito. Se al Comando di piazza Beccaria non sono nemmeno in grado di stabilire quanti giorni hanno i 12 mesi dell’anno, come possono garantire la sicurezza di tutti i milanesi?”, si chiede in una nota il deputato di Fratelli d’Italia Riccardo De Corato, esortando il sindaco Giuseppe Sala e il comandante della Polizia locale Marco Ciacci “che sono i primi responsabili di questo ennesimo spreco di denaro pubblico dei contribuenti, ad assumersi le loro responsabilità”.
Dura la reazione anche del capogruppo della Lega a Palazzo Marino, Alessandro Verri. “Il calendario della Polizia locale sbagliato – dice – è l’esempio plastico del disinteresse dell’amministrazione comunale e dei vertici del corpo. Ormai siamo alle comiche, non sapere nemmeno che dicembre ha 31 giorni ma fermarsi ai soli 30 giorni come nel calendario della Polizia locale milanese dimostra che chi governa Milano sia più concentrato sugli slogan elettorali piuttosto che dare valore agli agenti che ogni giorno lavorano per i milanesi. È tempo – esorta il capogruppo del Carroccio – di dare un segnale di concretezza e attenzione nei confronti di un tema come la sicurezza sul quale il Comune brancola nel buio”.