Giulia, l’autopsia: è morta dissanguata per una coltellata di Turetta che le ha reciso l’aorta
Si è svolta a Padova l’autopsia sul corpo di Giulia Cecchettin, uccisa dal fidanzato Filippo Turetta che ne ha poi abbandonato il corpo sulle sponde del lago di Barcis. E i dettagli emersi sono terribili.
Dalle prime indiscrezioni emerge che Giulia è stata uccisa dopo la lite e che quando è arrivata a Barcis era già morta. Sul suo corpo tantissime coltellate, più di 20, e ferite profonde. Sarebbe stata, secondo quanto apprende LaPresse, la rescissione della vena aorta, a seguito di una coltellata inferta da Filippo Turetta, a provocare la morte di Giulia. Il decesso è stato dunque causato da emorragia.
Ad eseguire gli accertamenti l’esperto incaricato dalla procura Guido Viel insieme all’équipe del professor Angelo Paolo Dei Tos. La famiglia Cecchettin ha scelto come consulente Stefano D’Errico – ha seguito gli accertamenti per la morte di Liliana Resinovich – e Stefano Vanin, entomologo che si è occupato anche dei casi di Yara Gambirasio ed Elisa Claps. La difesa di Turetta si è affidata invece a Monica Cucci.
Filippo Turetta è da sei ore davanti al pm di Venezia Andrea Petroni, che ha deciso di interrogarlo nel carcere di Verona, dopo le dichiarazioni spontanee rese due giorni fa al gip Benedetta Vitolo. Assistito dai legali Giovanni Caruso e Monica Cornaviera, il 21enne sta dando la sua versione di quanto accaduto la sera dell’11 novembre scorso quando si accanisce contro Giulia, prima di abbandonare il corpo della giovane studentessa di Vigonovo (Venezia) vicino al lago di Barcis, a oltre cento chilometri da casa.