I pensieri “elettrici” di Jim Morrison al Teatro Tram di Napoli fino al 10 dicembre
Ispirato a testi vari di Jim Morrison, debutta al Teatro TRAM venerdì 8 dicembre “Pensiero elettrico”, scritto da Francesco Lonano (che ne è anche regista) e Francesco Tozzi, con Valerio Lombardi e Livia Bertè. Attraverso un Limbo surrealistico, dove una donna e un uomo vivono una realtà superiore, fatta da irrazionalità e di sogno, parte un viaggio alla ricerca degli aspetti più profondi della psiche umana.
Un’unica entità, l’essere umano, diviso in due aspetti: quello femminile, spirituale che cerca un dialogo con un Dio non proclamato e identificato ma semplicemente cercato come identità superiore e posto al pari livello, e quello maschile, concreto alla realtà del contesto che ci circonda e alla società che evolve nel tempo. Un percorso di analisi costruito sul pensiero lucido di una delle più grandi leggende della musica e non solo: Jim Morrison.
Jim Morrison, cantautore e poeta statunitense, non era solo un musicista. Alla musica era arrivato per caso, spinto dall’istinto e dalla corrente dei tempi più che dalla tecnica o dalla passione. Era un attore che usava la sua voce e il suo corpo per commedie rock di musica e parole. Non commedie frivole, piuttosto commedie nel senso antico del termine, tragedie greche, momenti di violenta introspezione. Morrison, icona scomparsa nel 1971 all’età di 27 anni, scriveva da sempre. Da quando era bambino scriveva sui taccuini e fogli sparsi, incessantemente, in preda a un ansiosa energia. Gli piaceva farlo soprattutto all’alba, quando la mente era sgombra e l’alcol non lo tentava.
Fino a domenica 10 dicembre, nella sala di Port’Alba i due protagonisti, dialogheranno attraverso una musica lontana dalle canzoni dei Doors, nella semplicità del palcoscenico in una luce naturale, meditata, e dove il tempo appare sospeso ma anche narrato nel suo ineluttabile divenire, con i dettagli di una vera e potente poetica della riflessione. Oltre a loro la presenza di un coro (composto, ogni sera, da 4 allievi del laboratorio di teatro del Tram) che rappresenta la razza umana ciò che giudica e ha giudicato e giudicherà l’arte e gli artisti più rivoluzionari della storia. I loro volti sono marcati dai famosi segni tribali di Jorit, il famoso street artist napoletano. Tutto ciò per arrivare alla morale di questo viaggio: quella del prodigioso potere del tempo e della fragilità dell’esistenza.