Ironie e scetticismo per le scuse di Chiara Ferragni: dal “Pensati paracula” di Osho al meme con Soumahoro
Le scuse con le quali Chiara Ferragni ha cercato di rimediare al danno reputazionale del pandoro-gate non sembrano aver sortito l’effetto sperato. Almeno non dando uno sguardo ai social, dove fioccano meme, paragoni poco lusinghieri con Wanna Marchi e dubbi su un’operazione simile a quella portata avanti a Natale, ma con le uova di Pasqua. La controprova si avrà solo tra qualche giorno, quando sarà possibile capire se l’imprenditrice digitale abbia o meno recuperato i 10mila follower persi dopo la multa dell’Antitrust e l’emersione dell’affaire pandoro, registrando quello che gli esperti del settore hanno indicato come “il calo più consistente dell’anno”.
I meme di Chiara Ferragni come Soumahoro
Se nella bolla delle sue pagine, Chiara Ferragni incassa soprattutto cuori e like e amorevoli post su quale persona splendida sia e quanto sia normale sbagliare per chi fa, fuori dal giardino di casa sua le cose vanno un tantino diversamente. Il video in maglioncino grigio e trucco e parrucco da casalinga dopo una giornata a rassettare, infatti, è suonato a molti quanto mai fasullo. Ad amplificare la sensazione c’è anche un richiamo visivo molto forte con il noto video in cui il deputato eletto con Avs Aboubakar Soumahoro piangeva sentendosi ingiustamente accusato di fronte alle accuse mosse alle coop della moglie e della suocera. E tutti sappiamo com’è finita.
Dal “Pensati paracula” di Osho al pandoro “Farlocco” di un anonimo genio creativo
Non a caso il paragone con Soumahoro è subito diventato un meme. Prima delle scuse, a “memizzare” la vicenda ci aveva pensato l’ineffabile Federico “Osho” Palmaroli: “Pensati paracula”, aveva scritto sulla foto della Ferragni col noto abito sanremese “Pensati libera”. Dopo le scuse quel meme è stato ancora più rilanciato. Facendo finta di dimenticare che in questa brutta storia ci sono di mezzo anche dei bambini malati, quelli cui sarebbe dovuta andare la mancata beneficenza, fa piuttosto ridere il meme che sostituisce Balocco con “Farlocco” e che sulla confezione del pandoro piazza una foto dell’influencer con sorriso furbetto. Sfiora la genialità, poi, il meme postato da Lorenzo Mega che replica i vari “Ferragni closet” mettendo da un lato il fermoimmagine di Ferragni che trattiene le lacrime a stento e dall’altro il dettaglio del suo outfit con marca e costo da migliaia di euro per ogni capo e accessorio: maglioncino grigio, bracciale, palette e “cipolla per pianto controllato per generare empatia 1 euro”.
Chiara Ferragni da un “errore di comunicazione” all’altro
Molto sarcasmo ha suscitato anche il fatto che Ferragni si sia scusata per “l’errore di comunicazione”, come a dire che l’affaire che le è costato oltre un milione di euro di multa da parte dell’Antitrust è stato un errore di forma, non di sostanza. “L’errore di comunicazione è stato questo video”, non la vicenda che lo ha suscitato, ha fatto notare qualcuno su Twitter.
Il sospetto del “charity washing”
Infine, l’aspetto delle scuse che avrebbe dovuto rappresentarne il cuore: l’annuncio di una ingente donazione all’Ospedale Regina Margherita di Torino, quello oggetto della mancata beneficenza. Per molti altro non è stato che un tentativo di “charity washing”, quella condotta per cui si fa beneficenza con il solo scopo di darsi una lavatina alla reputazione. Anche in questo caso c’è un precedente. Quando i Ferragnez finirono nella bufera per il lancio di cibo nel supermercato scelto come location del compleanno di Fedez pensarono di uscirne più o meno come accade oggi: sostanzialmente dicendo che erano molto rammaricati e che per dimostrare la loro contrizioni avrebbero fatto una donazione. Anche in quel caso l’operazione però non fu particolarmente felice: uscirono dei video di una conversazione tra Fedez e la madre, presente Ferragni, che davano tutta l’impressione che si trattasse di una pezza a colore.