La Germania rivuole il Discobolo depredato da Hitler, il governo italiano a muso duro: “Mai” (video)

2 Dic 2023 8:50 - di Marta Lima

La storia è controversa: rubato, prestato, regalato o venduto a Hitler? Le versioni sono molto differenti, riguardo il Discobolo Lancellotti, del II secolo dopo Cristo, considerata la copia romana più bella dell’originale bronzeo perduto di Mirone, opera che Hitler considerava il simbolo della purezza ariana e che volle personalmente in Germania durante la Seconda Guerra Mondiale, per poi tornare in Italia nel dopo-guerra. E che oggi la Germania rivuole indietro la scultura.

Il Discobolo di Hitler non tornerà in Germania

Quell’opera, oggi, nel 2023, viene rivendicata dalla Germania, dai responsabili del Staatliche Antikensammlungen und Glyptothek di Monaco, che nel 1948 lo aveva restituito all’Italia dopo la sua acquisizione, secondo alcuni avvenuta come “regalo” di Mussolini a Hitler, con l’opposizione del ministro Bottai, secondo altri come “bottino” di guerra o dazio per l’alleanza militare. In ogni caso, come dice il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano al Corriere della Sera, “il Discobolo è patrimonio nazionale e la Germania, se lo rivuole, deve passare sul mio cadavere”. L’opera deve assolutamente restare in Italia, secondo il governo italiano, e Sangiuliano chiede che venga restituita anche la base settecentesca del Discobolo Lancellotti.

La tentata vendita dei Lancellotti al Metropolitan Museum di New York

La scultura era vincolata dal 1909, procedura che ne vietava l’esportazione, ma i Lancellotti avevano comunque avviato trattative con il Metropolitan Museum di New York quando il Governo italiano bloccò la vendita e concesse l’opera, non si sa quanto volontariamente e se dietro compenso, al regime nazista. Le cronache parlano di una vendita effettuata il 18 maggio del 1938 al prezzo di 16 milioni di lire in contanti, l’equivalente di più di 15 milioni e mezzo di euro. L’opera prese posto nella Glyptothek di Monaco di Baviera, con tanto di posa del Fhurer accanto al Discobolo Lancellotti. Di sicuro, come ha documentato la recente mostra «L’arte liberata 1937/1947» alle Scuderie del Quirinale, Hitler, Göring e altri gerarchi nazisti depredarono l’Italia di splendidi capolavori: Göring aveva in camera da letto la Danae di Tiziano e in giardino il Cerbiatto bronzeo di Ercolano.

La rivendicazione tedesca nasce dalla richiesta italiana di restituzione della base di marmo. Secondo le autorità museali di Monaco, le autorità italiane dell’epoca erano state d’accordo con il trasporto in Germania. Dunque, non solo la base non sarà restituita, ma il Discobolo deve tornare in Germania.

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