L’immunologa Antonella Viola rivela le molestie subite: “Vittima di un ricatto sessuale da un professore”
«Posso raccontare due episodi diretti di molestia sessuale. Molti altri mi sono stati riferiti perché mi occupo di problemi di genere nella mia università». L’immunologa Antonella Viola, professoressa di Patologia generale all’università di Padova, rende la sua testimonianza in un’intervista pubblicata da la Repubblica nell’ambito di un’inchiesta sul “Me too delle donne in camice bianco”, è il titolo scelto dal quotidiano che mercoledì 27 dicembre ha reso noti i dati dell’associazione Women in surgery sulle molestie sessuali subite dalle donne chirurgo.
“Molestie sessuali in ospedale? Purtroppo è un’esperienza comune”
«È un’esperienza abbastanza comune purtroppo», conferma Viola. “Anche a me – spiega – da ricercatrice, è capitato. Subito dopo la laurea in Biologia, proprio durante l’esame di ammissione al dottorato di ricerca. Un professore ordinario cercò in ogni modo di mettermi in difficoltà con le domande. Vinsi il dottorato lo stesso e dopo qualche giorno lui mi chiamò nel suo ufficio. Come vedi posso renderti la vita complicata, disse, ma se prendi l’abitudine di passare dal mio studio tutti i tuoi problemi si risolveranno. Mi colse alla sprovvista. Avevo 22 anni e trent’anni fa non c’era nemmeno coscienza di questioni simili. L’unica cosa che mi venne in mente, ed è la stessa che consiglierei a una studentessa oggi, fu parlare con un professore di cui mi fidavo, quello della tesi. Lui mi promise che avrebbe discusso con il collega e per fortuna tutto si appianò. Non ebbi più a che fare con quel docente, ma ripensandoci oggi – ragiona la scienziata – con il mio carattere avrei potuto denunciarlo. Il ricatto sessuale è un reato».
La seconda molestia sessuale subita all’estero
E la seconda molestia? «Stavolta ero all’estero, in Europa», ricorda Antonella Viola. «Non dirò il Paese – precisa – altrimenti sarebbe troppo facile risalire al nome. Anche lì un superiore